Caro Antimo, ieri ti ho dapprima contattato su whatsapp e poi telefonicamente per avere la nota stampa che hai affidato a un giornale locale e saperne di più sul tuo atteggiamento alle provinciali. Ancora oggi, mi risulta difficile credere che l’amico con cui ho condiviso diversi confronti, battute, scambi di vedute, nonché presidente del consiglio comunale, e dunque, colui che tutela la dignità e l’autorevolezza dell’intero assise, si sia macchiato di un così vile tradimento , pugnalando con un solo colpo un consigliere comunale del suo stesso gruppo consiliare e il partito d’appartenenza. Sicuramente, c’è qualcosa che io e i cittadini non sappiamo, ma che consentimi non traspare da quella nota stampa in perfetto stile politichese. E si perché, ammesso e non concesso che le colpe siano del tuo partito e del tuo segretario, sorge spontaneo chiedersi:” In nome di quella correttezza umana e politica cui fai riferimento nella nota stampa, avevi avvisato chi di competenza e soprattutto il diretto interessato della tua mutata volontà”? E poi, se il contrasto col tuo partito sembra ormai insanabile da indurti a decisioni così forti perché non ne trai le conseguenze”? Avrei da consumare fiumi di parole su quanto certi atteggiamenti e repentini cambi di bandiera fanno male alla città e alla politica, ma oggi non mi va di apparire come il solito predicatore di chiacchiere al vento dal sapore idealistico, e poi so che non fanno parte del tuo Dna opportunismo, trasformismo e compravendite di nessun genere. Avrai sicuramente le tue ragioni, ed io, la città e quanti ancora credono nella politica vorremmo esserne al corrente. Certo che riuscirai a sottrarre un po’ di tempo ai tuoi tanti impegni per rispondermi, ti saluto con l’affetto e la stima di sempre.
Michele Raucci