Oggi che varco la soglia anagrafica dei 43 anni con un leggero dolore di schiena, ma vi assicuro con la meraviglia e l’entusiasmo di un adolescente, colgo l’occasione per ringraziare quanti ogni giorno hanno la santa pazienza di sopportare i miei mille difetti e di seguirmi nei miei voli pindarici, bizzarrie, continue partenze verso mondi inesplorati. Per me la vita, coi suoi baci, pugni, sorrisi e sgambetti è un treno, leggermente scolorito e con un po’ di ruggine per il fatto di stare ogni giorno all’acqua e all’umido, ma che non conosce sosta. Ogni mattina, sali a bordo con la gioiosa frenesia di conoscere una nuova persona che può donarti un’emozione o indicarti nuovi sentieri e dopo diverse ore di viaggio al finestrino per ammirare i paesaggi , arrivi in una nuova stazione. Speri sempre che sia la volta buona di metter piede nella fermata dei tuoi sogni notturni, coi graziosi vasi di fiori pendenti, panchine color verde smeraldo e pavimentazione pulita e luccicante. Alcune volte, già prima di scendere dai gradini del treno, ti si accende un sorriso sulle labbra perché avevi quasi toccato con mano il tuo sogno. Assai spesso resti deluso, con un po’ di amaro in bocca per l’ambiente poco luminoso, cartacce e rifiuti di ogni genere in diversi posti, le evidente crepe nelle mura e l’abbondanza di erbacce, ma non fa nulla, risali e prosegui la corsa. Ringrazio voi amici e conoscenti che ogni giorno mi accompagnate alla stazione, aspettate il mio ritorno e durante il viaggio, mi fate compagnia col vostro sincero affetto e calda stima. Voi siete la linfa vitale della mia felice curiosità e l’energia nelle gambe per raggiungere nuove mete. Un grazie anche a quanti, nel corso dei miei anni, col loro agire mi hanno dimostrato che:
- poche decine di euro valgono più della propria dignità;
- l’onestà e soprattutto la coerenza sono solo belle parole da stampare sulla bocca e pronunciare a momento debito;
- è sempre più grande l’interesse per la propria tasca e il proprio palato piuttosto che il prossimo, anche se in difficoltà;
- dire la verità a se stessi e agli altri è un optional;
- la giustizia non esiste sia a livello divino che terreste;
- gioire della felicità altrui equivale a togliere qualcosa a se stessi, ed infine come recita il Vangelo è più facile, comodo guardare la pagliuzza che è nell’occhio di un nostro fratello, mentre non scorgiamo la trave che è nell’occhio nostro.
A questi signori debbo francamente molto perché mi hanno definitivamente tirato giù dal mondo degli angeli e, grazie al confronto con le loro persone, fornito un’occasione unica per delimitare e comprendere i confini della mia natura, consentendomi di risparmiare e investire più energie e amore verso me stesso e i miei simili. Oggi finalmente, alla sofferenza per la delusione prediligo di gran lunga la serenità della mia coscienza. Baci e abbracci per tutti.
Caro Michele fai bene nel dire grazie a tutte le persone che ti devono sopportare.
Un saluto con affetto
non ho un carattere semplice e lo so.