In questo romanzo l’autore racconta la storia dell’impero romano sfruttando con genialità tutte le zone d’ombra dei più importanti avvenimenti storici. Lo fa attraverso Appio Claudio Sestilio, un personaggio complesso, ricco di sfumature interiori, capace di distinguersi prima in battaglia e poi in Senato. Appio Claudio, figlio del senatore Appio Giulio, fa parte della XVII^ legione di stanza in Germania che insieme a oltre 25 mila soldati viene spazzata via dai Ceruschi a Teutoburgo. Solo il Tribuno Appio Claudio e pochi uomini delle sue centurie, tra cui due suoi amici centurioni, Caio e Marco, riescono a salvarsi. Il Tribuno durante la battaglia conosce, per le invocazioni fatte dai due centurioni, il Dio degli ebrei. Da quel momento le vicende della vita di Appio si incrociano di continuo con questo Dio.
Ritornato a Roma e nominato senatore condurrà una dura lotta in senato contro Seiano che farà condannare alla pena capitale. Una serie di lutti lo inducono però ad abbandonare Roma per andare alla ricerca dei suoi due amici centurioni. Giunto ad Alessandria, apprende la presenza in Palestina di un nuovo predicatore della dottrina ebraica di nome Gesù, notizia che lo induce ad andare in Giudea.