E’ sempre cosa giusta , quando si è in procinto di compiere un’impresa, accertarsi dapprima della fedeltà e compattezza dei propri, e poi eventualmente confidare su rinforzi esterni. Ne discutevamo ieri mattina con uno dei diversi coordinatori politici del Pd che, con carta e penna alla mano, ci elencava dettagliatamente le possibili defezioni tra i consiglieri di maggioranza in vista del voto sul bilancio previsionale. Mai tale modesta considerazione ha avuto un sapore così profetico: De Angelis ieri sera ha saltato il fosso del bilancio grazie alle assenze per motivazioni diametralmente opposte di GianBattista Valentino e Carmen Foglia. Nel primo caso, la mancata presenza in consiglio comunale sarebbe dovuta a problematiche familiari, a cui crediamo per due ragioni: 1) bisogna sempre contare sulla buona fede di chicchessia sino a prova contraria; 2) non può essere diversamente perché altrimenti eventuali ragioni politiche assumerebbero contorni a dir poco inquietanti. Se infatti, Valentino volutamente sarebbe rimasto a casa, cosa o chi l’ha trattenuto : l’ambizione di trattare personalmente col sindaco? Mimì Zinzi, cui è stato legato da profonda amicizia e collaborazione politica sino alla recente dichiarazione di indipendenza? Il Pd, e in particolare l’area di Gennaro Oliviero, di cui ne ha sposato la causa alle ultime regionali? Nel caso di Carmen Foglia, invece, c’è poco da chiarire: si è trattato di un vero e proprio dramma sentimentale che ha dilaniato giorno e notte la coscienza della consigliera, torturata con le piume dai suoi amici di partito a sferrare il colpo di grazia al parente-sindaco. In poche parole, ha prevalso in lei l’amore per la famiglia piuttosto che la ragione politica del suo gruppo politico d’appartenenza a votare contro l’amministrazionecomunale. Adesso cosa succederà: ne subirà le conseguenze politiche o sarà graziata in nome delle ragioni del cuore? Sia per la vicenda di Valentino che della Foglia, scomodando Alessandro Manzoni saremmo tentati di dire “ai posteri l’ardua sentenza”, ed invece no, vogliamo giocare d’azzardo: una possibilità per chiarire ogni dubbio, sospetto non solo riguardo ai 2 consiglieri nell’occhio del ciclone, ma anche circa l’astensione di Rivellini e l’assenza delle Curti per il mancato azzeramento della giunta , c’è ed è la mozione di sfiducia annunciata dal Pd. Domani si vada dal notaio, così capiremo una volta per sempre chi sostiene il sindaco in
pubblico, chi da dietro le quinte e quanti effettivamente gli son contro. A parte i gli assenti, però, è ad Antimo Ferraro che il sindaco deve costruire un santuario perché il suo voto ha rappresentato lo spartiacque tra il prosieguo e l’interruzione dell’amministrazione comunale ( il bilancio è passato con 11 voti a favore e 10 contrari). Ferraro, esordisce con una dura invettiva contro l’amministrazione comunale , si astiene su alcuni punti, dà un ultimatum al sindaco e infine vota a favore. E’ stato folgorato sulla via di Damasco durante tutti questi passaggi o c’è una preciso intento o progetto politico? Siamo più propensi per la prima ipotesi perché il promettente Ferraro, in lizza alla carica di sindaco per il Pdl alle ultime comunali, già da tempo ha abbandonato l’impegno politico attivo, s’è dichiarato indipendente in consiglio comunale e con la stragrande parte del centrodestra attualmente all’opposizione ha pochissime chances di tornare a giocare un ruolo di primo piano. E poi parliamoci chiaro, per carità nella vita a tutto si può rimediare eccetto che alla morte, ma che il sindaco riesca in 3 mesi ( “condicio sine qua non” di Ferraro per l’appoggio all’amministrazione comunale) a recuperare i ritardi accumulati in 2 anni è un po’ difficile. Altra giovane che ha concorso alla salvezza di De Angelis è Filomena Letizia candidata col centrosinistra alle ultime regionali, che divorzia da Centro Democratico di Giuseppe Riccio pro sfiducia al sindaco e bussa alla porta di De Mita (Udc). “ Non ci siamo incontrati di persona -spiega Pietro De Martino, segretario cittadino dell’Udc- ma l’adesione al nostro partito non può prescindere dal progetto di centrosinistra e dalla necessità di dare un segnale forte alla nostra città ossia di mandare a casa De Angelis, che ha solo prodotto danni, ritardi e disservizi”. In conclusione, oltre a sindaco che mantiene la carica pur senza una maggioranza in consiglio comunale per la fuoriuscita di Fratelli d’Italia, a chi altro giova direttamente o indirettamente l’approvazione del bilancio previsionale? Ai zinziani sicuramente, e in particolare a Pasquale Salzillo che già starebbe lavorando ad una lista di supporto alla sua candidatura a sindaco; al Pd dove prende sempre più quota un Maradona esterno per la ritrovata pax interna, anzi al momento gli aspiranti militanti alla carica di sindaco e quelli provenienti dalla società civile sono ex aequo; ai Cinquestelle, che in un momento di crisi del governo cittadino e di forte disaffezione e sfiducia dei cittadini verso la politica, hanno la possibilità attraverso un’incisiva azione politica, un buon programma e una valida personalità candidata alla carica di sindaco di giocarsi la vittoria alle prossime amministrative. A noi, invece, al di là del rispetto dovuto per ogni libera espressione di un organo istituzionale, resta il rammarico per i ripetuti giochetti , voli della quaglia, teatrini di marionette e non possiamo far altro che augurare “buona fortuna” a Marcianise.