CentroCittà: «Pronti al dialogo con chi ha a cuore Capodrise»
Sala straripante per l’incontro-dibattito promosso dall’associazione politica
CAPODRISE. «Lancio un appello alle associazioni, ai comitati, ai partiti, ai professionisti, agli imprenditori, ai singoli cittadini: costruiamo insieme la città del futuro!». Così Angelo Andrea Cecere, segretario politico di “CentroCittà”, ha concluso la sua relazione al convegno che si è tenuto, il 28 novembre, nella sala delle conferenze del Centro studi “De Gasperi”, in via Matteotti, 23, a Capodrise. L’incontro, dal titolo “La rivoluzione interrotta. Idee per la Capodrise del futuro”, è stato moderato da Maria Pia Caputo. Oltre a Cecere, sono intervenuti Salvatore Liquori, presidente del Centro studi “De Gasperi”, Enzo Negro e Angelo Crescente, già sindaci di Capodrise. Hanno presieduto, tra gli altri, gli ex amministratori Vincenzo Negro, Nino Argenziano, Giuseppe Montebuglio, Antonio Belfiore e Michele Di Paolo; esponenti del mondo delle professioni, come Carlo Pontillo, Imma Marino e Vincenzo Perri (medico e stimato professionista); della società civile e del sociale, come Gabriele Lunato e Tina Raucci; più un gradito ritorno alla politica attiva, Raffaela Salzillo. I relatori hanno parlato di fronte ad una sala straripante; decine e decine di persone hanno dovuto ascoltare dal cortile e, finanche, dalla strada. Del resto, gli organizzatori non potevano prevedere una manifestazione così carica di entusiasmo, con tanti giovani e donne presenti, segno della vivacità del popolo dei moderati che “CentroCittà” si candida a rappresentare. Nel pubblico, pure l’ex assessore al bilancio della giunta Fattopace, Alessandro Perreca. «Siamo una forza fatta di donne e uomini – ha esordito Cecere –, interclassista e intergenerazionale, con alle spalle una storia chiara, che hanno orientato e orienterà il proprio percorso professionale e politico, verso il benessere della comunità, coniugandolo nella prospettiva del fare. Capisco che ognuno legga la realtà secondo il proprio orizzonte, ma Capodrise non ha esigenze minime; ha, piuttosto, grandi e legittime ambizioni, che qualcuno in questa sala ha almeno provato a soddisfare. La città necessita di risposte! Di soluzioni! Di una classe dirigente giovane e motivata, e qui di giovani motivati ne vedo tanti, che non viva la politica come rifugio dai propri insuccessi e dalle proprie frustrazioni; di gente seria, in grado di creare occasioni per il futuro. Credetemi, “CentroCittà” non medita vendetta. Fare politica e impegnarsi nella pubblica amministrazione non significano fare la guerra a qualcuno, ma lottare insieme agli altri per costruire qualcosa di buono per la comunità. Quando avevamo responsabilità di governo, avviammo un percorso, condotto alla luce del sole, di coinvolgimento delle altre realtà presenti in Consiglio comunale, nonostante avessimo i numeri per continuare ad amministrare da soli. Ci spingeva la consapevolezza e l’umiltà che alcuni temi, penso, ad esempio, alla pianificazione urbanistica, non potessero essere appannaggio di una sola parte. Abbiamo discusso a lungo con gli ex alleati di maggioranza; esistono verbali, sottoscritti da tutti, che dimostrato che la scelta di aprirsi fosse trasparente e condivisa. Poi, all’improvviso, qualcuno ha cambiato idea. Noi, che apprezziamo i valori cristiani del perdono e della misericordia, vogliamo accantonare quella vicenda e voltare pagina; oggi, più che mai – ha concluso Cecere –, avvertiamo la necessità del confronto, del dialogo con tutti coloro che hanno a cuore Capodrise». Molto apprezzato anche l’intervento di Crescente, che, a grandi linee, ha tracciato un resoconto, franco e dettagliato, dei suoi quasi quattro anni di amministrazione: «I numeri non mentono! Quando, nel maggio del 2011 – ha ricordato –, mi sono insediato, ho trovato una situazione economico-finanziaria drammatica, con il Comune indebitato fino al collo. Potevo fare finta di niente e continuare ad alimentare la gestione “allegra” dell’Ente; ho scelto, invece, di affrontare il problema e in meno di 4 anni ho risolto i più importanti impegni di spesa avuti in eredità, frutto di anni di malgoverno. Con un’azione di coraggio che mai nessuno ha avuto prima, siamo fuoriusciti dal Consorzio unico di bacino (Cub), un carrozzone politico che “gestiva” i rifiuti, privo di capacità tecnica, organizzativa, economico e finanziaria, chiudendo con una transazione favorevole per l’Ente che ci ha fatto risparmiare più di un milione di euro». Nel finale, il dibattito, con le domande del pubblico, alle quale Crescente e gli altri relatori sono stati ben lieti di rispondere. Quello del 28 novembre è stato il primo di una serie di incontri già in programma nei prossimi mesi; saranno incontri tematici e rivolti a specifiche categorie.
Capodrise, 30 novembre 2015
Con preghiera di pubblicazione
Prof. Angelo Andrea Cecere
Segretario politico di “CentroCittà” Capodrise