L’ex sindaco Tartaglione contro l’amministrazione Velardi:”L’attaccamento alla poltrona è più forte dell’attaccamento alla propria città”

L’ex sindaco di Marcianise Antonio Tartaglione, attuale coordinatore cittadino del gruppo civico “Ora” attacca l’amministrazione dopo le ultime vicende politiche: “Nel consiglio comunale di mercoledì sera è andato in scena il secondo atto della lunga guerra combattuta a colpi di manifesti e comunicati tra il sindaco ed il suo partito. Ancora una volta, in zona Cesarini, il primo cittadino, per salvare la sua poltrona, ha ceduto ai ricatti dei consiglieri del Pd e ha promesso la revoca di altri tre consulenti esterni. Negli ultimi due anni ha denigrato e messo da parte i dirigenti e i funzionari storici del Comune che noi cittadini abbiamo continuato a pagare, sostituendoli con tecnici esterni di suo gradimento che, a suo dire, avrebbero dovuto migliorare la macchina amministrativa. Niente di tutto questo. Il loro stipendio e quello del sindaco sono costati alle casse comunali circa un milione e duecentomila euro. Ecco perché per l’approvazione del bilancio sono stati ridotti i servizi ai cittadini. Con questa somma avremmo potuto riaprire la piscina, sistemare il velodromo, rifare decine di strade e aiutare le famiglie indigenti. Ormai per la carenza di personale molti uffici non riescono ad erogare i servizi richiesti dai cittadini, né sono possibili assunzioni perché non ci sono somme in bilancio; bilancio che potrebbe essere ancora più disastroso in futuro. Infatti, le revoche degli incarichi non sono state ancora firmate e dubito che saranno firmate; inoltre qualche consulente già revocato ha annunciato di voler impugnare la revoca. Insomma, pare che non sia facile liberarsi di questi professionisti. Nei prossimi due anni i cittadini potrebbero rimetterci un altro milione e duecentomila euro, con buona pace del Sindaco e dei consiglieri del PD, i quali avrebbero determinato la revoca automatica dei consulenti esterni se avessero avuto il coraggio di non votare il Rendiconto. Evidentemente, l’attaccamento alla poltrona è più forte dell’attaccamento alla propria città”.

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