Ad anticiparlo al mio blog è il giornalista Antonello Velardi , in un intervento che pubblico qui di seguito:
“Caro Michele, affido a te queste mie considerazioni sempre più convinto che il tuo blog sia uno straordinario strumento di informazione e dibattito nella nostra Marcianise. Mi candido, mi candido a sindaco. Vinco le ultime resistenze personali, anche di tipo familiare, e vado avanti: non posso tirarmi indietro, c’è una parte significativa della città che me lo chiede. E non è una frase fatta, questa. Sto riscontrando un’aria nuova, un clima diverso: è una sensazione bellissima per me, è balsamo per il mio orgoglio. Credo davvero che siamo pronti ad intraprendere una grande battaglia e un lungo percorso: difficile, complicato, con molte trappole, con molti nemici. Ma abbiamo dalla nostra l’orgoglio, il coraggio, l’onore e una smisurata passione. Con questi compagni di viaggio possiamo arrivare ovunque. Il mio obiettivo è rimettere la chiesa al centro del villaggio, per usare un’espressione presa già a prestito nel mondo del calcio. Dobbiamo rimettere Marcianise al centro di un grande ragionamento politico, dobbiamo ricostruirne l’identità e dobbiamo renderela più attrattiva sullo scenario nazionale e internazionale. Abbiamo grandi potenzialità, abbiamo giovani con una straordinaria preparazione, abbiamo risorse che neanche conosciamo: dobbiamo riorganizzare la speranza, dobbiamo crederci. Ho rafforzato la mia decisione anche sulla scorta del dibattito interno al mondo del centrosinistra, ho colto chiaro l’approdo del dibattito interno al Pd, un partito che – voglio ribadirlo – è stato protagonista di alcune fasi storiche fondamentali per la città. Ho avuto la fortuna di incrociare sulla mia strada uno straordinario dirigente politico, il senatore Franco Mirabelli, commissario provinciale del Pd, che ha trasferito a Caserta il metodo operativo della sua Milano. Ringrazio lui e, con lui, tutti gli esponenti e i dirigenti del Pd e del centrosinistra che stanno mostrando grande acume politico perché pronti ad imboccare una strada nuova che ci porterà non verso l’ignoto, ma verso una città nuova. Grazie a te, Michele, per il contributo di idee che sempre dai. Sogno una città laboratorio, sono pronto ad accogliere tutti i contributi tuoi e di quelli che, come te (e anche come me), sono inguaribili sognatori. Buon lavoro. Antonello Velardi”