Qualche ora fa il direttivo del Pd al completo ha stabilito unitariamente di proporre ai partner della coalizione (Alternativa81020, Movimento Civico per Capodrise, Centro Democratico e Udc) di tenere primarie di coalizione per la nomination a candidato sindaco. Ufficialmente la decisione è stata assunta per salvaguardare la compattezza del partito, lanciare un forte segnale politico agli alleati e giocare un ruolo di primo piano nelle trattative. In realtà, nemmeno stasera c’erano le condizioni per convergere su un unico candidato perché nessuno degli aspiranti ( il segretario Pietro Di Bernardo, l’ex sindaco Giuseppe Fattopace e Paolo Maietta) ha voluto fare un passo indietro. Stando così le cose, c’è il rischio che il Pd debba rinunciare alla leadership rivendicata in ogni incontro politico e accontentarsi di portare acqua al mulino di un candidato sindaco, espressione di altro partito o raggruppamento politico. Prima di giocare la carta del candidato unico, il Pd aveva percorso la strada delle primarie di partito. Nella riunione del direttivo del tenutasi il 26/01/2016, infatti si era deciso
che le primarie di partito si sarebbero svolte il 06/03/2016 e che la presentazione delle candidature andava fatta entro il 10/02/2016 . Era stata anche costituita una commissione primarie composta da Pontillo Enrico, Fattopace Giuseppe, Letizia Giuseppe. All’epoca avevano mostrato un certo interesse all’ investitura, l’ex primo cittadino Giuseppe Fattopace, il segretario Pietro di Bernardo, il sindacalista Enrico Pontillo, l’ex vicesindaco Silvano Ferraro, gli ex consiglieri comunali Pietro Pontillo e l’avvocato Pietro Ferraro.
Chi avrebbe perso, secondo quanto avevano concordato nel partito, non si sarebbe limitato a sostenere il partito nella competizione elettorale, ma si sarebbe candidato nella lista.