Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Una frase che si rifà ad un’espressione di Seneca o Sant’Agostino (vi sono ancora dei dubbi in merito alla sua paternità) e che è entrata nel linguaggio comune, come aforisma per attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto. Un detto, che in tanti conosciamo e pochi osserviamo. Sicuramente, tra chi si ostina a non voler metabolizzare e far tesoro di questo profondo e saggio insegnamento, c’è la sinistra capodrisana. Dilaniata da atavici conflitti e afflitta dalla sindrome delle prime donne, non perde occasione per regalare la guida della città al fronte moderato. E’ accaduto alle scorse elezioni amministrative ove Crescente ha trionfato col 32% dei voti perché la sinistra era divisa tra Giuseppe Delle Curti e Giuseppe Fattopace, s’è ripetuto di nuovo alle primarie di coalizione di domenica scorsa ove lo stimatissimo Filippo Topo ha prevalso con 560 sui due candidati del Pd che complessivamente hanno totalizzato circa 760 voti, e di questo passo potrebbe accadere anche alle amministrative del 5 giugno. Ormai, cari elettori di sinistra, non vi resta che rassegnarvi a portare sempre acqua al mulino altrui. Visto però, che è inutile piangere sul latte versato, cerchiamo ora di capire cosa accadrà dopo l’esito delle primarie del 17 aprile: ”Il Pd manterrà gli impegni assunti con gli alleati o percorrerà una nuova strada”? E’ il quesito che tanti si pongono nelle segrete stanze e pochi proferiscono alla luce del sole. A sgombrare il campo da ogni atroce dubbio, interviene il segretario del partito democratico, Pietro Di Bernardo: ”In seguito alla riunione del direttivo, il nostro partito lavora compatto per una coalizione forte , guidata dal vincitore delle primarie, Filippo Topo”. A fine settimana, è anche previsto un incontro con gli alleati ( Centro Democratico, Movimento Civico per Capodrise, Udc) per la stesura del programma e la composizione della lista unica.