Mi fa talmente impazzire la fresella che la mangio anche d’inverno, almeno una volta a settimana, con pomodorini freschi a pezzetti, olio extravergine d’oliva, origano, olive nere, olive bianche, tonno oppure alici salate. L’adoro perché è buona, dietetica e facilmente trasportabile a lavoro, al mare o in gita. Per i suoi ingredienti estremamente semplici ( farina, lievito, acqua, sale) la possiamo definire tranquillamente un ” cibo povero”, eppure
prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata alle sole tavole benestanti e a poche altre occasioni celebrative. I ceti meno abbienti della popolazione consumavano friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano. Dalle parti nostre la fresella è la base della caponata, fatta con pomodoro a pezzetti, aglio, olio, origano e basilico su di una fresella bagnata. Una versione più ricca è fatta con pomodoro (più frequentemente pomodorini) a pezzetti, olio extravergine d’oliva, aglio sminuzzato, origano, olive nere, olive bianche, tonno e/o alici sotto sale. Le freselle, però, sono una base molto “neutra”per ottenere un piatto saporito e invitante, bisogna giocare con gli ingredienti. Ecco alcune proposte stuzzicanti: polipetti, pomodorini pachino o ciliegino, cipolla di Tropea, aglio, peperoncino piccante; cetrioli, pomodorini ciliegia, sedano, basilico, cipollotto, ravanelli; pomodori pachino o ciliegino, salmone affumicato, mozzarelline di bufala; cicoria, salsiccia, aglio, vino rosso; melanzane, peperoni, grana padano, vino bianco.