E’ quanto sostiene Daniela Salzano, giovane mamma da sempre impegnata attivamente nel mondo associativo marcianisano, candidata alla carica di consigliere comunale nella lista “Marcianise città nuova” con Antonello Velardi sindaco.
“Ho da subito abbracciato l’idea di rivoluzione dolce che Antonello Velardi ha proposto per la nostra città.
Bisogna ripartire dalla città del vissuto, la città che ognuno di noi percepisce singolarmente, nel proprio
immaginario. Essa dipende dalle singole esperienze, dalla propria cultura e sensibilità, dalla memoria
personale, corrisponde alla maniera in cui ogni individuo percepisce gli spazi in cui si muove e in cui
soprattutto si identifica.
Una rigenerazione della città della pietra e delle relazioni, della Marcianise degli edifici e della mobilità
interconnessa, che sia specchio di una società in continua trasformazione. Una città intelligente, smart
che sia luogo dell’innovazione in ogni contesto, sia urbano che sociale.
Riprogettare la città, partendo dalle esigenze reali dei cittadini di ogni fascia d’età, e da quanto di positivo può ancora offrire il nostro territorio.
Se costruiamo una città a misura di bambino, dei giovani, degli anziani, renderemo la nostra realtà più umana e più giusta.
L’istituzione della figura sociale del nonno civico, iniziativa sociale già sviluppata in molteplici comuni anche a noi vicini, che prevedendo l’affidamento di servizi di volontariato urbano a persone anziane, favorisce l’incontro con i bambini. Spazi pubblici destinati ad orti sociali e fattorie didattiche a scopo educativo, creazione di nuove aziende agricole e zootecniche per una nuova imprenditoria giovanile. Incentivare la produzione biologica e le attività di vendita a km zero, attraverso l’attivazione di mense Bio presso le istituzioni scolastiche.
Come attivista del mondo associativo marcianisano sento fortemente di dover riportare il volontariato in una posizione di primaria importanza rispetto a quanto fatto fino ad ora. Bisogna agevolare l’attività delle associazioni e individuare spazi comuni da rivitalizzare attraverso il loro operato.
Sogno la nostra città semplicemente più vivibile e praticabile, in cui si possa iniziare a respirare socialmente, pur continuando a batterci, con fermezza, per respirare un’aria sana e pulita. Insomma, una città normale!”