Caro Michele,
approfitto della tua tribuna per fare due considerazioni su questo scorcio di campagna elettorale e per chiedere anche a te un atto fuori schema.
Siamo partiti da poco, non con qualche timore perché personalmente non ho mai avuto esperienze politiche o parapolitiche. Eppure sembra di stare in campo da una vita, sembra tutto naturale: il rapporto con la gente, le cose da dire, gli amici da incontrare, le iniziative da organizzare. Mi sono fatto la domanda: com’è possibile che accada tutto ciò quasi come se io stessi alla mia decima campagna elettorale? Come è possibile che ci sia già un così forte entusiasmo?
Ho riflettuto da giornalista e mi sono data una risposta: Marcianise aspettava questa radicale inversione di rotta da tempo, la invocava. E quando l’ha notata, l’ha vista da lontano, l’ha annusata, ha subito aderito; senza remore, senza diffidenza ma con assoluta naturalezza. Questa sensazione diventa sempre più netta per me con lo scorrere dei giorni, con il passare da una fase all’altra di questa campagna elettorale di cui sto parlando con tutti i miei amici non marcianisani: è un’esperienza umana irripetibile, straordinaria.
Ora, è chiaro, c’è il rischio che chi è impegnato in prima persona riesce ad avere una visione deformata della realtà, confondendo la condizione con il desiderio. Mi sono interrogato anche su questo e mi sono dato una risposta altrettanta chiara: non è un’impressione personale, è tutto vero. A Marcianise tira davvero un’aria nuova, si sta realizzando effettivamente quella rivoluzione dolce che io inseguivo.
Mi fa piacere, caro Michele, condividere con te questo mio pensiero. E mi farebbe piacere – arrivo all’atto fuori schema – anche avere una tua opinione: se riusciamo a imbastire un dialogo, penso che riusciamo a fare un altro passo in avanti sulla strada della modernità. Marcianise ha bisogno di uscire dagli schemi, di guardare le cose e le persone con occhi nuovi: un dialogo è segno di modernità.
Grazie Michele per quanto fai. Per ciò che hai costruito con questo blog, avamposto di democrazia e tribuna di idee; umiltà, passione e dedizione: con questi elementi si va lontano.
Antonello Velardi
Caro Antonello,
a mio modestissimo parere, fiuti, senti, intravedi i contorni di qualcosa che va materializzandosi e che in un futuro prossimo, potrebbe finalmente spalancare le porte ad una ventata di freschezza in grado di spazzare via il tanfo e la polvere accumulata per anni nelle stanze buie del potere. L’ uso del condizionale, di cui a breve te ne motiverò il senso, è più che d’obbligo, per la franchezza e il rispetto che nutro nei riguardi della città e della tua persona. Marcianise al momento è una città operosa, vitale, incerta nella sua identità socio-economica, desiderosa di bellezza, normalità, regole, che ha avuto la sventura di essere amministrata da una classe politica in larga parte, più intenta a coltivare il proprio orticello che a migliorare le condizioni di vivibilità, a guardare avanti, a disegnare e colorare il futuro con tinte vivaci. Ad una politica “poltraiola” e miope, eccetto pochi scorci di coraggiosi illuminati, fa male dirlo, ma non ha fatto da contro altare un largo strato della cittadinanza esercente a pieno il suo ruolo di partecipazione, denuncia, proposta. Tranne le indefesse associazioni, che hanno sempre fornito il loro contributo fattivo e propositivo al progresso socio-culturale della città, solo piccoli e sparuti gruppi hanno fatto sentire la loro voce per salvaguardare il sacrosanto diritto a vivere in una città a misura d’uomo e a collaborare nel momento del bisogno. Non dimenticherò mai il mio ultimo viaggio al nord per dare due bacetti ai miei nipotini: camminavo per le strade di Reggio Emilia e notavo che non era più la città opulenta e ordinata degli anni addietro. Anche lì la crisi aveva morso: strade con qualche buchetto, negozi quasi vuoti, poche iniziative culturali. Eppure il prato del parco di mio fratello, come sempre, era pulito e livellato con la squadretta. Particolarmente incuriosito gli ho chiesto il perché e lui prontamente mi ha risposto:” Da un po’ di tempo per le scarse disponibilità finanziarie, il comune non ha più la possibilità di inviare ogni tot settimane l’addetto alla manutenzione del verde, per cui abbiamo stretto un patto in virtù del quale, noi condomini provvediamo a turno al taglio dell’erba e l’amministrazione comunale ci paga la benzina nel tagliaerba”. Eppure caro Antonello aspettando tempi migliori, ti confesso che da alcuni mesi mi sto convincendo e spesso ne faccio parola ad amici e addetti alla politica, che l’aria è cambiata, c’è un clima diverso: la gente è stufa ma non rassegnata, guardinga però non indifferente, inizia a credere che un’altra Marcianise è possibile. Per dirla con parole semplici e che sgombrino dal campo il dubbio di una piacevole quanto astratta e inconcludente masturbazione intellettualistica tra di noi, penso che la percentuale del voto d’opinione, libero e autonomo, lontano anni luce dalla logica del do ut des o meglio della richiesta di “piacerucci” in cambio della preferenza al politico di turno, sia in aumento. In che misura e soprattutto se inciderà al punto tale da segnare la svolta in questa adorata e sfortunata città, francamente non lo so. Io me lo auguro vivamente e al momento sarei tentato di lasciarti con una frase ad effetto del nostro Lucio Battisti “Lo scopriremo solo vivendo”. Ed invece no, ad uno come me che da decenni pubblicamente e privatamente non rinuncia a dire la sua, a torto o a ragione ma senza ambiguità, promuove e stimola attività culturali e di solidarietà per i più deboli, non si addice per nulla il personaggio del sentenziatore o “bacchettatore” comodamente seduto in sofà, ragione per cui non posso esimermi dal dire ove mi oriento in questa difficile competizione elettorale. Ho già avuto modo di manifestare ai tuoi 3 competitor e loro supporter, che ho simpatia e interesse per le tue idee. Per una considerazione definitiva sul tuo progetto, che indubbiamente rappresenta una novità nel panorama politico locale, ho bisogno di una lettura e valutazione più approfondita delle tue liste e di conoscere eventualmente la tua squadra di governo. In bocca al lupo!
Michele Raucci