Non sarà certamente d’accordo l’amato e stimato oncologo Umberto Veronesi, che ha intrapreso una dura battaglia contro il consumo della carne rossa, ma io almeno una volta settimana di una mega bistecca alla fiorentina da 0,5 a 1,2 Kg con contorno di radicchio alla brace con aceto balsamico, non so a farne a meno. Quel mix di sapore dolciastro della ciccia e di amarognolo del radicchio mi manda letteralmente in ecstasy. Per darvi l’idea di quanto sia patologica la mia attrazione morbosa per la fiorentina, sappiate che ogni qualvolta un politico simpaticamente tenta di corrompermi per qualche articoluccio, rispondo sempre allo stesso modo: “Se vuoi comprarmi con soldi e regali di vario genere, sprechi solo il tuo tempo. Offrimi una bistecca alla fiorentina e faccio tutto quel che vuoi!” Qualcuno di voi penserà che sono amoralmente economico e popolare, può darsi, ma che ci posso fare, per me la bistecca travalica ogni mio principio morale e non ha prezzo sul piano materiale. E voi, invece, a cosa non sapete resistere e per cui sareste pronti a vendervi? In attesa di ricevere tante offerte d’acquisto, ritengono doveroso salutarvi con giusto tributo a sua Maestà Bistecca Alla Fiorentina, tratto da Wikipedia:” La sua tradizione, la sua celebrità e il suo nome si possono far risalire alla celebrazione della festa di San Lorenzo e alla famiglia dei Medici. In occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi falò, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione.
Firenze all’epoca dei Medici era un importante crocevia dove si potevano incontrare viaggiatori provenienti un po’ da ogni parte del mondo e così si narra che proprio in occasione di un San Lorenzo fossero presenti alle celebrazioni alcuni cavalieri inglesi a cui venne offerta la carne arrostita sui fuochi. Questi la chiamarono nella loro lingua beef steak riferendosi al tipo di carne che stavano mangiando. Da qui una traduzione adattata alla lingua corrente creò la parola bistecca che è giunta fino ai giorni nostri.
Una versione alternativa la fa risalire agli inglesi, presenti a Firenze nell’800, i quali hanno lasciato notevoli tracce nella cucina toscana. Si trattava di persone facoltose, che potevano permettersi anche tagli di carne pregiata, come la beef steak, appunto, ma anche come il roast beef, peraltro anch’esso presente nella cucina fiorentina”.