AD AFFERMARLO E’ RAFFAELE MORIELLO , AVVOCATO E DA POCO BLOGGER CON QUESTO INTERVENTO: “La notizia ha fatto il giro del mondo ma, come spesso accade, Marcianise è situata in un altro universo. Mi riferisco alla presentazione del film La santa piccola alla biennale di Venezia 2021, tratto dall’omonimo romanzo del concittadino Vincenzo Restivo.
Nessuno sembra saperne nulla, nessuna dichiarazione di apprezzamento né un complimento, fosse anche di circostanza, da parte dei rappresentanti dell’amministrazione comunale.
È l’ennesima conferma che la creatività sembra non trovare casa né in città né altrove. A ben pensare l’opera letteraria del nostro prolifico concittadino, poi traslata sul grande schermo, sarebbe potuta essere un’occasione di rilancio per Marcianise che, nel corso degli anni, ha dato i natali ad altri esponenti dalla cultura, dell’arte, della scienza e dello sport, come ad esempio il filologo Federico Quercia, l’oncologa Anastasia Guerriero e il più recente campione olimpico Clemente Russo. Tuttavia, permane una fissazione all’appiattimento generalizzato e la smania di apparire in tv o sui social solo per autoreferenziarsi o per indignarsi dinanzi all’ennessimo episodio di cronaca nera.
Il prestigioso scrittore, autore di diversi romanzi e da tempo impegnato nella promozione dei diritti sociali, è, a mio modesto avviso, un esempio da seguire perché dà sprono alla crescita della comunità e ha la capacità di appassionare tanti giovani al mondo della scrittura e dell’arte, di dare linfa alla creatività che potrebbe emergere dai nostri concittadini, ormai, avvizzita e per nulla valorizzata nel nostro comune. Nel contempo, si creerebbe un’operazione sociale importante perché si innescherebbe un circolo virtuoso che sarebbe in grado di allontanare i ragazzi dall’inciviltà dei nostri tempi.
A mio avviso, tutto ciò può essere realizzato anche grazie a un risveglio dell’amministrazione comunale che, tra un selfie indignato su una fontana rotta e l’ennesimo battibecco tra le stantie aule consiliari, ha soprattutto il compito di promuovere la crescita culturale della propria comunità. Un suggerimento per i nostri amministratori? Iniziamo a riconoscere il gran valore culturale apportato dal concittadino e allo stesso tempo, promuoviamo l’arte e la cultura attraverso l’istituzione di nuovi centri culturali in grado di attirare e coltivare i giovani talenti.
Eppure, con gran rammarico, più mi guardo intorno e più mi rendo conto che, ancora oggi, abbiamo un centro storico in degrado, monumenti abbandonati a se stessi e, come l’acqua che ha smesso di sgorgare dalle storiche fontane di Piazza Carità e Piazza Umberto I, un’impietosa “siccità” culturale.