Pienone per il dialogo con Tommaso Zarillo, moderato dall’ex sindaco Angelo Crescente, nell’aula consiliare di Capodrise, per affermare la cultura come come ponte per costruire la pace tra i popoli. In tanti non hanno voluto perdere l’occasione per cogliere gli evidenti e forti punti di contatto tra DANTE e. DOSTOEVSKIJ. “Entrambi-ha spiegato Zarillo- sono vittime del loro contesto storico, ma hanno la capacità unica di trasformare la loro infelice condizione in drammi universali. I percorsi di entrambi partono dal male, dalla disperazione per giungere alla salvezza”. Tommaso Zarillo è autore del libro “La Commedia di Dante”, nato dagli studi personali svolti sulla Commedia nel corso degli anni. Esso è articolato in una prima parte relativa alle ragioni storiche, politiche, religiose e sociali, alle vicende personali ispiratrici del poema, alla sua genesi e struttura; una seconda parte, molto più ampia, relativa al viaggio drammatico dantesco attraverso i tre regni oltremondani. È chiuso da un capitolo dedicato al dubbio, così diffuso nell’opera e che ne costituisce l’anima e la dialettica. Quello dantesco è un dubbio costruttivo; libera le idee da preconcetti assolutismi e da indiscutibili assiomi ed interviene nelle questioni per riaprirle, chiarirle, ma anche per tenerle aperte per quelli che verranno dopo. Il testo sottolinea la funzione di Dante pellegrino e la sua utopia di una rigenerazione morale dell’umanità. Il tutto esaltato da quel miracolo linguistico, che conferisce all’opera una forza comunicativa, grazie all’uso di registri linguistici, che abbracciano quelli popolari, medi ed elevati.