Caro Michele ti scrivo in risposta alle tue considerazioni di qualche giorno fa. Intanto vorrei subito smentire una notizia: non mi candiderò per le prossime politiche! Non lo farò perché credo nel lavoro che abbiamo fatto per esprimere un consigliere del movimento 5 stelle; non lo farò perché non ho alcuna intenzione di tradire chi mi ha preferito alle scorse elezioni; non lo farò perché quando mi sono candidato ho deciso di dare il mio contributo alla mia città e non certo per fare carriera politica; ma soprattutto non mi candiderò alle politiche, previe dimissioni da consigliere comunale, perché certo questo modo di fare politica (alias scalate sociali) non appartiene al nostro modo di intendere la politica. Specificato questo, torniamo a parlare di ciò che interessa il nostro paese: tu affermi che il livello della discussione politica in città sia basso, ma non sei mai venuto a seguire un consiglio comunale. Se pensi che la discussione politica siano le “chiacchiere da bar” che ormai si fanno su facebook siamo completamente agli antipodi sulla visione di quello che dovrebbe essere il dibattito. Proprio in merito a questo ti invito a valutare la mia attività politica all’interno del consiglio comunale e posso garantirti che non c’è alcun attivista o amico che vede la mia azione politica “mite” e che viene a stimolarmi. Mi meraviglia molto il fatto che tu ti sia soffermato a commentare il mio video e che lo abbia fatto senza renderti conto che la nostra mozione era un atto d’indirizzo e che non essendo noi l’esecutivo non compete a noi stabilire come metterlo in pratica, poi se l’amministrazione vuole il nostro contributo in merito noi siamo pronti a dare una mano; ma la mia meraviglia è dovuta al fatto che tu abbia trovato qualcosa da dire su tutti i soggetti politici del nostro campanile, ma non abbia speso neanche una parola per ammonire un soggetto che rievoca barbarie naziste, che paragona le sue “sofferenze” a quelle degli ebrei e che si permette di affermare che “non rappresenta tutti i suoi cittadini” ma solo quelli che plaudono alla sua azione amministrativa; ti conoscevo come un uomo libero e difensore della libertà: cosa ti è successo? Per concludere, Il movimento 5 stelle crede molto nelle istituzioni, ed io la mia azione politica la svolgo nel consiglio fornendo suggerimenti all’amministrazione con interrogazioni, interpellanze e mozioni, anche se l’esecutivo crede di non avere bisogno del contributo mio, né degli altri consiglierei sia di opposizione che di maggioranza. Nonostante questo continueremo a dire la nostra.
Pasquale guerriero
Il mio intervento:”Da circa due anni indosso le vesti gradite per me, preziose per alcuni e comode per tanti altri pusillanimi, del commentatore, opinionista, imbrattatore sconclusionato di social, che si guarda intorno e cerca di fornire qualche elemento utile alla discussione. Ebbene, vi confesso che per la prima volta mi trovo in grossa difficoltà e sono quasi tentato di stracciarmi l’abito, che mi sono e mi avete confezionato ad arte, per tornare unicamente al mio modesto ruolo di pennivendolo che si sforza d’informare in modo obiettivo e circostanziato. Mai, a mia memoria, ho avvertito dall’una e dall’altra parte tanta tensione, un così pesante e pericoloso odio e
perverso gusto ad irridere, offendere, massacrare l’avversario. Per citare solo l’ultimo episodio: il sindaco pone fine al suo strumento di informazione e di “guerra preventiva” (il termine è preso a prestito da qualche acuto ex amministratore, oggi indefesso pompiere) e diversi suoi oppositori si scatenano in un attacco senza precedenti sui social all’azione amministrativa. Non ho mai fatto mistero, anzi, ne abbiamo parlato più volte nel corso di confronti forti ma sempre civili e costruttivi, che alcuni toni e riferimenti del sindaco, non so quanto consoni al suo carattere o solo frutto di una valutazione prettamente strategica, non fanno minimamente parte della mia persona. D’altro canto, però, non posso barrarmi gli occhi per non vedere che la chiusura del diario è stata scioccamente interpretata da alcuni come il momento propizio per imputare al sindaco tutte le inefficienze e i ritardi amministrativi accumulati da quando Marcianise è diventato Comune. Il risultato di questo andazzo, che ormai si trascina da diversi mesi, è a dir poco avvilente e inorridisco solo al pensiero di cosa possa provare un giovane che, per la prima volta, si affaccia alla finestra della politica locale. Ormai la fanno da padrone termini di una finezza e squisitezza incommensurabile, lecchini pavidi e interessati, yes-men incapaci, spioni, professionisti nel mettere in giro falsità di ogni genere, politici di ritrovata illibatezza, voltagabbana e trasformisti dell’ultim’ora. Quelle rare volte che riesco a mettere da parte la nausea e do sfogo alla mie paranoie, mi domando: “Vuoi vedere che questi fanno finta di azzuffarsi in ossequio alla locuzione latina “divide et impera” (separa e comanda), per la serie facciamo scappare tutti così restiamo solo noi?” Bando ai pensieri malevoli e torniamo ai fatti: dinanzi a cotanto degrado del dibattito politico locale, io per primo, e colgo l’occasione per ringraziare Alberto Abbate, Domenico Delle Curti, Antimo Zarrillo, che hanno accolto il mio appello a intervenire sulla chiusura del diario del sindaco, hanno il dovere di continuare a gridare la loro indignazione fin a quando avranno fiato in gola. Al sindaco, invece, cui sono lontano anni luce per capacità comunicativa e pragmatismo politico-amministrativo, consiglio umilmente di non rinunciare alla sua incisività, immediatezza, determinazione ma di farlo con la dovuta, ragionevole, salutare moderazione. In quanto all’opposizione di derivazione abbatiana, è pietoso affidarsi alle invettive degli aficionados sui social, senza mettere in campo alcuna iniziativa sui problemi, possibilità di sviluppo e crescita socio-culturale della città. E, sempre nell’ottica di un’azione meramente propositiva, ritengo che Dario Abbate dovrebbe prendere atto dell’impossibilità di un’iniziativa forte e comune delle liste che l’hanno appoggiato alle amministrative, cui già Di Lernia ha dato il ben servito e qualcun altro strizza l’occhio a Velardi, vuoi per interessi politici divergenti vuoi per una repentina infatuazione, e rassegnare le dimissioni da consigliere comunale per lasciare il posto ad un’energia, risorsa fresca e vitale qual è Feliciana Iuliano, che per ben 3 volte ha sfiorato l’elezione. Alla Di Lernia che ha già abbandonato il proprio gruppo d’appartenenza e agli altri 2 o 3 che lo faranno a breve, scommettono i bravi bookmakers inglesi, lancio un accorato appello a non infierire un’altra coltellata alla politica, avallando operazioni di puro trasformismo e di potere, ma se proprio costretti a fare le valigie, di sedere da indipendenti sulle stesse sedie e di votare in piena libertà e autonomia in consiglio comunale. Di Pasquale Guerriero (M5S) infine, in cerca di un proscenio per le prossime elezioni politiche e pressato da alcuni amici del movimento per la sua azione incostante e mite, ne incoraggio il nuovo corso propositivo e come il vino, consentitemi la battuta, spero che si affini con il passare del tempo. Sarà mia ignoranza, anche se ho sollevato lo stesso dubbio a qualche a mio amico ed è arrivato alla mia stessa conclusione, ma del video sul compostaggio mi sembra manchi un passaggio. Per dirla con parole semplici, ho capito che il M5S non propone un impianto ma la tecnica del compostaggio di quartiere e prossimità, il che porterà ad una riduzione dei costi della bolletta dei rifiuti. Ma come si attua? Forse come una telenovela, dobbiamo aspettare la prossima puntata? Con la speranza di non avervi tediato troppo, concludo con le splendide parole di due grandi personaggi politici dell’area cattolica e socialista. Giorgio La Pira: “Ogni città racchiude in sé una vocazione e un mistero. Ognuna di esse è nel tempo un’immagine lontana, ma vera, della città eterna. Amatela, quindi, come si ama la casa comune destinata a noi e ai nostri figli. Custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole; curatene con amore, sempre infiorandoli e illuminandoli, i tabernacoli della Madonna; fate che il volto di questa vostra città sia sempre sereno e pulito. Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata. Sentitevi, attraverso di essa, membri di una stessa famiglia; non vi siano tra voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità fioriscano in questa città come fiorisce l’ulivo a primavera”. E Sandro Pertini, l’ultimo socialista: «I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo. È con questo animo quindi, giovani, che mi rivolgo a voi: non armate la vostra mano. Armate il vostro animo»