Breve storia di un campione

Chiacchierata spassionata ed esclusiva con Peppe, vincitore de L’Eredità su Rai 1.

2015-09-25 - Foto per la vincita a L'ereditàConosco Peppe dagli anni del liceo. Erano i ruggenti anni 90 e alla lunga chioma Giuseppe Vittorio De Chiara della V B abbinava tre orecchini al lobo sinistro. Ironico, simpatico, vulcanico, esibizionista, studioso, svogliato, trasgressivo, nel ’92 si guadagna per la prima volta la scena risultando l’unico studente del liceo scientifico Federico Quercia a non essere ammesso all’esame di maturità.

Provocatorio fino all’eccesso, quando iniziamo a collaborare con Il Corriere di Caserta, non avendo alcuna notizia da inviare e sfidando il Quarto Potere, fece pubblicare la bufala del tizio finito a Pronto Soccorso per abuso di viagra. Si guadagnò inaspettatamente la prima pagina con una sparata delle sue. Ci ero cascato anch’io, ma lui, non resistendo all’idea di vantarsi di avere conquistato la prima pagina al terzo articolo, si fece scappare che l’aveva inventata di sana pianta e giustificandosi deontologicamente con me disse: “Abbiamo venduto 150 copie in più solo a Marcianise e tu stai a guardare che la notizia è falsa?”. La sua megalomania esplode con l’avvento dei social network. Nel 2010 esordisce su Caffè Procope nelle vesti de Il Bastonatore: ironia letale, sarcasmo pungente ed erudizione straordinaria appassionano ed incuriosiscono un’intera comunità virtuale che per mesi si chiederà chi si celi dietro lo pseudonimo di quell’irriverente e geniale blogger. Non contenendo il proprio ego lo rivela egli stesso ai lettori, iniziando piano piano a proporsi con originalità e preparazione. Dall’esperienze de Il Bastonare racconta di avere ricavato una querela per avere scritto il vero della quale va fiero come una medaglia al valore. E sono sicuro che con la sua partecipazione a L’Eredità abbia voluto sparare la cosiddetta bomba grossa. Peppe sta vivendo i postumi della partecipazione a L’Eredità con riservo e discrezione, ma riesco, memore della nostra ventennale amicizia, ad estorcergli per il mio blog qualche considerazione sulla sua apparizione televisiva. Pienamente consapevole dei sui mezzi, mi risponde immediato: “In sintesi è andata così: il primo giorno ho battuto cassa, il secondo ho fatto il pagliaccio, il terzo mi hanno sbattuto fuori a calci nel culo. Il primo giorno è stato determinante. Prelevato dall’albergo pagato dalla RAI (complimenti alla produzione, ci hanno trattato da pascià!), mi sono ritrovato tra parrucchieri (il codino della seconda puntata è una mia esplicita richiesta!), truccatori, autori, microfonisti, sarte. Si inizia col briefing. Solo la parola mi infastidisce. In realtà si tratta di una vera e propria censura. Il concorrente va forgiato secondo i parametri della casalinga di Voghera e nasce la gag del divano, partorita in tempo reale e per niente concordata con gli autori. Tra l’altro è vero che in casa non faccio una sega. La direzione si riserva il contenuto artistico, il gioco è appannaggio della bravura e dell’intuitività del concorrente. E le vincite sono reali. Nel backstage mi chiamavano campione, forse perché non ricordavano il mio nome o semplicemente ricordavano che avevo vinto due puntate in una sola giornata. Ho anche giocato sporco, devo riconoscerlo. In albergo ho studiato gli avversari (ho sospettato essere un rivale chiunque intravedessi nella hall!) e abbiamo fatto amicizia. Dietro le quinte ho simpatizzato con tutti ostentando anche un certo livello di preparazione. Ero sicuro che nessuno avrebbe puntato il dito contro di me. La ghigliottina è adrenalina pura. Dura 60 secondi e ti accorgi di quanto siano pochi solo quando stanno per scadere, quando dal monitor non si vedono più i cinque indizi ma solo la somma per cui stai giocando. Azzardo all’ennesima potenza. Quando ho sbagliato il primo indizio ho visto smaterializzarsi in un colpo solo 90 mila euro. Quando rivedo la smorfia che ho fatto, ricavalco il pensiero che ho perso 90 mila euro in un colpo solo! Sono bravo o sono un coglione? Con i successivi indizi sono costretto ad andare a sensazione. Ne prendo tre su quattro. I secondi trascorrono inesorabili, almeno dieci li perdo per realizzare cosa stia accadendo. Le pupille seguono gli indizi come la biglia di un flipper. MERDA! È ANDATA MALE! Inizio a scoraggiarmi. Una folgorazione improvvisa. Abbino zero ad inglese con paziente ed oso, perché con uomo, seguire e vigile, proprio non lo abbino: che se li trovi Conti gli altri tre, con due sicuramente ci ho preso! Ed il finale della storia racconta che ci ho azzeccato. Alla seconda puntata il concorrente si rivela per quello che è: ingestibile. Ad un episodio da pupazzo proprio non ci sto, soprattutto perché dubito di riuscire a fare altri quattrini. Sparo cazzate sul mio nuovo look, rispondo da pagliaccio a molte domande (molte mie performance sono state tagliate, come lo strabuzzare gli occhi in segno di totale disapprovazione quando il conduttore mi corregge alla domanda su Bruno Vespa giornalistapresentatore) e mi fanno rigirare a fine puntata la risposta roastbeef alle erbe de La scossa, in quanto nel pronunciarla mimo il rollo di una canna. Nell’ultimo episodio mi ritrovo a rispondere esattamente alle discipline in cui, in sede di provino, avevo svelato di essere meno preparato. Ho capito che aria tirasse già dal raddoppio. Me la cavo perché riesco a scovare gli avversari più cagati addosso che elimino implacabilmente. Dopo aver fatto fuori l’ultima avversaria (referenze le resta sulla punta della lingua all’ultimo secondo), nella pausa, mi avvicino a Frizzi e gli dico: Stavi per dire che culo, vero? E lui mi risponde di sì! Prima del Triello, ancora in pausa, mi giro verso Milena e le faccio il gesto di sventagliare la mano come per dirle che è finita e si torna a casa! Ma lei non mi vede! La mia avventura si conclude con il calore degli amici e della mia terra ai quali è stato davvero difficile e doloroso tenere segreto l’esito della trasmissione. È stato ed è davvero piacevole e gratificante intrattenersi a chiacchierare con chiunque volesse curiosare sulla mia esperienza televisiva. Mi godo il quarto d’ora di celebrità che Andy Warhol ha previsto per ognuno di noi. I soldi della vincita, quelli che sopravvivranno alla ghigliottina del fisco, andranno in beneficenza a me medesimo!”

Ecco i 3 episodi:

  1. 25 settembre 2015: http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-09-25&ch=1&v=570196&vd=2015-09-25&vc=1
  2. 26 settembre 2015: http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-09-26&ch=1&v=570322&vd=2015-09-26&vc=1
  3. 27 settembre 2015: ASAP