A me spesso capita di passeggiare per strada, incrociare una persona tatuata e pensare: “Che bel disegno, ne vorrei uno così” oppure “Mamma mia, che tatuaggio orribile!” Che ci piacciano o meno i tatuaggi, nati intorno agli anni 60 con l’intento di assaporare una piccola e eccitante trasgressione, sono diventati un fenomeno di massa. Oggi sulla schiena, sulle braccia, sulle caviglie e addirittura in faccia alle volte, ve ne sono di ogni forma e dimensione, spaventosi o romantici, minimal o ricchi di colori. Ma vi siete mai chiesti qual è il significato originario dei tatuaggi e quali ragioni psicologiche stanno dietro alla scelta di tatuarsi?
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