Il mio paese,la mia città deve essere un luogo di incontro di giovani e spazi di ritrovo.
Quanti giovani si trovano fuori ai bar perché non hanno attrazioni.
Il Comune, casa del popolo, deve essere aperta a tutti e il primo cittadino
Il mio paese,la mia città deve essere un luogo di incontro di giovani e spazi di ritrovo.
Quanti giovani si trovano fuori ai bar perché non hanno attrazioni.
Il Comune, casa del popolo, deve essere aperta a tutti e il primo cittadino
In una città che sogno.. Ebbene che dire è difficile guardarsi dentro, vivere di sogni, di speranze e poi confrontarsi con la realtà. La città che sogno è proprio la Mia, la Mia Marcianise, degna del suo glorioso passato. Vorrei iniziare con la stupenda lettera enciclica di Papa Francesco che trova il cuore della riflessione sulla “necessità di difendere il lavoro”,
Non di rado pensiamo che certe incongruenze e distorsioni appartengano solo alle realtà provinciali , mentre sono lo specchio fedele del più largo, convulso, contraddittorio panorama nazionale. Per rendersene conto , basta uno sguardo fugace a quanto accade politicamente dalle nostre parti e fare il giusto raffronto: come a livello nazionale, anche a Marcianise buona parte del centro sinistra continua a peccare di
“La vita è davvero semplice, ma ci ostiniamo a renderla complicata”. È una delle massime di Confucio, che oggi mi sento di dubitare. Non sono completamente d’accordo col grande maestro che ha tentato di indicare all’uomo il modo migliore di condurre la sua esistenza, perché la vita, per chi ha carattere e un minimo di sensibilità, è sicuramente tosta, ma ci sono anche persone che sono attratte più dalle salite che dalle discese, o , addirittura, sguazzano nei loro problemi. E’ un’attitudine