In questa giornata ( feriae Augusti=riposo di Augusto) l’imperatore, venerato come un dio dal suo popolo, accerchiato da belle signorine e a cui veniva riservato ogni agio, privilegio, onore prendeva parte ai diversi festeggiamenti e corse di cavalli, che celebravano la fine dei lavori agricoli. La sua generosità d’animo era così grande che il meritato riposo veniva concesso non solo ai contadini, ma anche agli animali da tiro, buoi, asini e muli, che venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Io che non sono l’imperatore Augusto e non oso minimamente accostarmi al suo potere e alla sua grandezza d’animo, non avendo alcuna possibilità di essere osannato e glorificato in pubblico a ferragosto, sto festeggiando
Riflessioni
Quando una storia finisce, la toccante lettera del rifugio “Fido amico mio” per cani maltrattati e abbandonati a pochi giorni dalla chiusura per mancanza di una sede
Non sempre le belle storie hanno un lieto fine non sempre l’epilogo si può concludere con vissero felici e contenti. Di che morte dobbiamo morire??? In che modo bisogna chiudere una storia, la nostra, nata dal nulla, che ci ha fatto piangere, sperare , sognare, ci ha reso felici e vulnerabili, ma anche tanto determinati a fare meglio e di più. Sono le nostre storie, le storie di chi abbiamo salvato, recuperato, tolto da situazioni estreme e violente sono i nostri bambini, quelli del riscatto e quelli della seconda possibilità, quelli
Guerriero (M5S):”Non si può chiudere Piazza Carità senza avvertire nessuno e trovare soluzioni alternative ai tanti disagi”
Marcianise-Ad affermarlo è il consigliere comunale Pasquale Guerriero in un intervento al mio blog :” Ancora una volta ci troviamo a dover ripetere la stessa cosa al sindaco: “lei e la sua amministrazione non avete un’idea di città”. Posto che siamo stati i primi in consiglio comunale a chiedere al sindaco di prendere provvedimenti sia per il traffico che per il parcheggio selvaggio a piazza Carità e che
“Un’occasione persa”, lettera aperta del prof. Salvatore Marino al sindaco Antonello Velardi
sento il dovere di esporre a lei e ai concittadini una vicenda spiacevole e alquanto assurda. Mi riferisco all’opportunità – ahimè, ormai perduta – che era stata offerta alla nostra città: essere il Comune capofila di un progetto pilota per l’intera regione.