C’eravamo tanto amati, perciò torniamo insieme

 

Venezia Oscar 24/10/2008 Massimo Cacciari alla cerimonia d_inaugurazione del progetto __Venezia Accessibile__ promosso dalla Venice Marathon e Uffiocio Eliminazioni barriere archittetoniche del Comune di Venezia foto Omega/Colombo Giancarlo __Citazione Obbligatoria - Venezia Oscar 24/10/2008 Massimo Cacciari alla cerimonia d'inaugurazione del progetto ''Venezia Accessibile'' promosso dalla Venice Marathon e Uffiocio Eliminazioni  barriere archittetoniche del Comune di Venezia foto Omega/Colombo Giancarlo ''Citazione Obbligatoria - Fotografo: Colombo

Sarà il cielo grigio scuro o i postumi di un weekend intenso, oggi manchiamo delle forze necessarie per soffiare sul fuoco del nostro narcisismo intellettuale, e dunque, per propinarvi la nostra perla di saggezza ci aggrappiamo alle parole di un signore abbastanza conosciuto, che di recente ha onorato di una sua visita il liceo scientifico “Federico “Quercia” di Marcianise: Massimo Cacciari. Pochi giorni fa, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse della probabile ricandidatura di Bassolino a sindaco di Napoli, il filosofo ha risposto: “Penso che qualsiasi ritorno sia molto pericoloso per chi ci riprova e certamente esprime il senso di un fallimento. Un ritorno significa che non si sono create le condizioni del ricambio, che non si è riusciti a creare una nuova classe dirigente. Sarebbe un grande fallimento, come del resto lo è stato anche il mio ritorno a Venezia”. Pensiamo che siano parole di grande valore politico e di estrema onestà intellettuale: ritornare per il candidato significa in termini politici ma anche umani, giocarsi il tutto per tutto, senza più alcun alibi o attenuanti di nessun genere, per il Pd o qualsiasi altro partito invece, un abissale insuccesso politico perché non è bassolinoriuscito (in 16 anni nel caso specifico di Bassolino, sindaco dal 1993 al 2000) a formare una nuova squadra e soprattutto nomi, volti, personaggi spendibili a ricoprire cariche istituzionali. A scanso di equivoci, precisiamo che non abbiamo nulla contro Antonio Bassolino, anzi conserviamo alcuni bei ricordi della sua primavera, o di qualsiasi altro che trovi il coraggio di riscendere in campo e giocarsi il tutto per tutto, ma certamente quando un partito è costretto a volgere lo sguardo indietro, c’è qualcosa che non va e soprattutto, non incoraggia quanti tra le nuove aspirano legittimamente a farsi spazio e occupare sanamente cariche a livello amministrativo. Tra l’altro, quanto sta accadendo a Napoli e non solo, dimostra ancora una volta che il bagliore della rottamazione ha illuminato il Nazareno solo per il tempo necessario a che il Fonzi fiorentino divenisse premier, poi a renzilivello locale più o meno nulla è cambiato, dai dirigenti di partito agli aspiranti sindaci. Prevale l’equilibrio tra le correnti o i capibastone nei diversi territori più che la scelta della persona più adatta o che ha più chance per il ruolo di primo cittadino. Se al suo interno la fanno da padrone gli equilibristi circensi, all’esterno invece bisogna dare atto al Pd, da bravo erede del Partito Comunista, di avere una tenacia, una capacità più unica che rara a fare opposizione. Basta dare uno sguardo a Marcianise per appurare ed apprezzare questa dote innata: sebbene la mozione sia diventata una sorta di barzelletta per i ripetuti annunci e fallimenti, i Democratici non mollano l’osso ed ogni occasione è buona per fare scacco matto al sindaco Antonio De Angelis. Ci stanno riprovando in questi giorni dopo la notizia della perdita del finanziamento per la rete fognaria da parte dell’amministrazione comunale. “La misura è colma-recita il comunicato del Pd-è tempo di agire. Sono passati due mesi dall’appello che il Partito Democratico ha fatto, agli altri partiti presenti in consiglio comunale ed ai singoli consiglieri, di condividere e firmare una Mozione di Sfiducia nei confronti del Sindaco De Angelis che possa ritualmente essere presentata e zinzivotata. Abbiamo anche spiegato che da soli i consiglieri comunali del PD non hanno la possibilità di presentare e votare una Mozione di Sfiducia che possa mettere fine ad una esperienza amministrativa che, continuando, può solo infliggere maggiori danni alla città. Il Partito Democratico ha mostrato anche la disponibilità a sottoscrivere un documento di Sfiducia elaborato da altri Partiti e soggetti politici pur di liberare la città da un’Amministrazione che la sta danneggiando irreversibilmente, ma non ha ricevuto altre proposte”. Negli ambienti democratici si respira un certo ottimismo su questo ennesimo tentativo di mandare a casa il sindaco: ai 4 consiglieri comunali del Pd ( Alberto Abbate, Filippo Fecondo, Telia Frattolillo, Pasquale Pero) dovrebbero aggiungersi Ciro Foglia, Gianbattista Valentino, e due di Fratelli d’Italia e poi dovrebbero essere folgorati sulla via di Damasco anche 2 dei 3 zinziani all’opposizione, Franco Zinzi e Pasquale Salzillo, il che equivarrebbe alle 10 firme necessarie per portare la mozione in consiglio comunale. Una volta approdata nell’assise comunale, Rivellini, Delle Curti e altri col mal di pancia dovrebbero infliggere il colpo di grazia al sindaco. Ce ne scuserà il Pd, noi restiamo ragionevolmente prudenti e reputiamo che, per portare il risultato a casa con un certo margine di sicurezza, sarebbe auspicabile un’iniziativa politica forte e concreta da parte di chi più ogni altro in consiglio 1398252509-0-continua-il-tour-in-provincia-di-trapani-del-movimento-cinque-stellecomunale esercita splendidamente il suo ruolo di opposizione e quasi quotidianamente dà del filo da torcere a De Angelis con denunce e interrogazioni sui social e giornali per difendere i diritti di cittadini : parliamo del consigliere comunale Franco Zinzi. Potrebbe lui, dinanzi ad un’amministrazione comunale che ogni giorno accumula ritardi, disservizi ,disfunzioni e non è nemmeno attenta al cibo della mensa scolastica (la questione della mela marcia ricevuta dalla refezione scolastica è stata la sua ultima battaglia e gli è costata le accuse di strumentalizzazione politica da parte del comitato mamme e qualche frizione col M5S) raccogliere il testimone e convincere il suo gruppo a presentare un mozione di sfiducia. Se a Marcianise il clima è rovente, a Capodrise eccetto per qualche outsider della società civile che si autoproclama candidato a sindaco, regna una calma apparente: il Movimento civico di Anthony Acconcia sta a guardare e pronto a posizionarsi con l’uno o con l’altro, nel caso in cui non riesca a piazzare come capolista l’ingegnere Pasquale de Filippo o atro noto professionista; il Pd obbligato a recitare la parte del leone perché unica forza politica organizzata e radicata sul territorio, discute acconciaripetutamente al suo interno mentre i grandi ambasciatori pazientemente continuano a tessere le tele per una santa alleanza con una sponda centrista; la sinistra radicale segue attentamente l’evoluzione del confronto all’interno del partito democratico; i Colella inizialmente orientati a non presentare una lista per impegni professionali ed anche per il ritorno di fiamma tra una parte consistente della famiglia Negro e Salvatore Liquori, devono ora fare i conti col pressing di amici e supporters che vogliono giocare un ruolo di primo piano alle prossime consultazioni amministrative. Galileo Galilei direbbe “Eppur si muove”, noi diciamo “Eppur si gioca”.