Marcianise- Ad affermarlo è Raffaele Delle Curti, segretario del movimento politico “Vivila Marcianise”, in un intervento al mio blog che pubblico qui di seguito:“Da decenni si parla di una città spenta, di una città che vegeta tra mille difficoltà cercando di sopravvivere e “galleggiare” tra una storia pesante, in alcuni casi ingombrante, fatta di successi e di leadership, ed un futuro a più riprese decantato ma mai veramente idealizzato e rincorso.
Viviamo quella peculiare condizione di chi dopo tanti riconoscimenti staziona in una fase di stallo e sente la responsabilità di dare risposta a quella domanda sempre più pressante, che ahinoi tendiamo a celare o a sussurrarci sotto voce: Marcianise dov’è? Dov’è finito quel paesone che faceva da riferimento per il circondario casertano? Dov’è quel luogo dove si viveva bene perché c’erano opportunità e tanta voglia di costruire, progettare ed infine festeggiare come una grande e felice famiglia? Partendo dall’agricoltura, passando per l’industrializzazione, l’artigianato ed infine la capacità intellettuale di fare cultura, questa città dava seguito al motto che fu: “progreditur”.
Da tempo al di là dell’associazionismo, sempre vivo e vegeto, le istituzioni sono apparse carenti e comunque non in grado di assorbire le istanze provenienti dal basso nonché incapaci di guardare al futuro con lungimiranza e progettualità.
Da qui nasce il proposito politico di Vivila: Noi intendiamo necessario combattere quella desistenza che silenziosa si è fatta strada tra le eterogenee fette della popolazione Marcianisana. L’abitudine a sottovalutare i problemi ha fatto sì che questi siano quasi scomparsi del tutto dal dibattito politico facendo in modo che l’elettore, non più compiutamente rappresentato, senta forte la distanza rispetto al procedimento decisionale e di conseguenza inutile la partecipazione allo stesso.
Questa città non merita un confronto politico inesistente, anzi morto!
Agli albori di questa campagna elettorale sentiamo ancora una volta un vociare “sommerso” fatto di accordi e di scambi opportunistici volti alla conquista del consenso disinformato. Noi ci contrapponiamo a questo modo di fare, che sa di vecchio, parlando con i cittadini, unici proprietari legittimi della sovranità popolare, delle tematiche che più stanno a cuore agli stessi. Da 2 mesi a questa parte stiamo lavorando: abbiamo parlato di sport con le associazioni sportive, di centro storico e turismo commerciale e culturale con gli esercenti commerciali del centro, di piazzette e verde pubblico con chi ne ha avuto cura e ha un progetto, ed infine di sicurezza con i cittadini dei Pagani e di San Simeone. Inoltre vogliamo continuare a vivere con chi è il nostro unico referente, il cittadino, tra le sue mura, le sue strade ed i suoi vicoli, in una parola sola: la città! Per l’appunto tutte le domeniche di aprile saremo in un quartiere differente con degli info-point dove ascolteremo le proposte, le esigenze e le difficoltà di chi vive quella determinata zona.
Soltanto chi ha vissuto e vive in questa città può essere conscio dei suoi tasti dolenti e delle sue potenzialità, a contrario colui che non la vive può solo ipotizzare tra tanti se e mille ma, con i quali si può giocare a “moscacieca” mettendo a repentaglio dignità e potenzialità.
Per chi ci pone il quesito circa il nostro ruolo nelle prossime amministrative, rispondiamo che soltanto dopo il 20 aprile parleremo di candidature e candidati. La nostra è una scelta di coerenza rispetto ai principi e paletti posti ai nastri di partenza del Movimento; prima i progetti, prima il dibattito e poi il momento elettorale, che, come diceva Aldo Moro :”E’ solo uno dei momenti della politica, non di certo l’unico”.
Sicuramente ci troverete presenti alla prossima tornata elettorale, ma non è giunto ancora il tempo di affrontare tale questione; del resto primo di assumersi degli impegni con chi andrà a votare noi vogliamo idealizzare una città viva, fatta anche dai giovani e per i giovani. Concludo facendo un accorato appello ai miei coetanei e a tutti gli uomini di “buona volontà”: La nostra città abbisogna di noi e per servirla dobbiamo prendere parte alla vita politica, questa rappresenta l’unica maniera per incidere davvero sul nostro futuro e sul futuro del luogo dove viviamo; per l’appunto che siano da monito le parole dell’immenso Giorgio La Pira “Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa “brutta”! No: l’impegno politico, è un impegno di umanità e di santità”.