Higuian e Hamsik a fianco della chiesa di San Simeone profeta a Marcianise

unoIl centravanti e il centrocampista nonché capitano del Napoli hanno donato alla chiesa di San Simeone profeta le loro magliette autografate, per aiutare finanziariamente la parrocchia. Le due magliette saranno aggiudicate l’ultimo sabato del prossimo febbraio, secondo indicazioni precise e trasparenti che compariranno sul biglietto d’acquisto in cambio di un semplice contributo, ed il ricavato sarà utilizzato per fa fronte alle spese di restauro architettonico sostenute nel 2013. “Ringrazio questi due calciatori- dichiara Antonio Piccirillo, parroco di San Simeone- per la loro sensibilità, tanto più gradita perché sappiamo che va oltre le festività natalizie. Son importanti le strutture parrocchiali, ma ancora più rilevanti sono parole e gesti simili di attenzione e sostegno”. Oltre alla vendita delle magliette, tanto altro bolle in pentola del vulcanico prete, accerchiato da una comunità parrocchiale attiva e vivace, di cui fanno entusiasticamente parte molti giovani. Dopo aver recuperato l’Azione Cattolica e i gruppi duescout, don Antonio ha impegnato le sue energie a fianco dei più deboli. Ne è felice testimonianza il “pranzo della comunità”, così chiamato per non fra sentire a disagio gli indigenti, che domani terrà con poveri, persone della comunità africana e dell’associazioni ciechi di Caserta. L’ insediamento di don Antonio Piccirillo a nuovo parroco della chiesa di San Simeone Profeta a Marcianise, in sostituzione di don Gaetano Iaderosa, tragicamente scomparso seguito ad un malore, è avvenuta il 23 marzo di 2 anni, nel giorno del suo quarantesimo compleanno. La chiesa di San Simeone è tra le più antiche di Marcianise. “Le origini del culto di San Simeone in Marcianise e la data di erezione della chiesa-scrive Pietro Di Lorenzo nel suo testo- sono ad oggi sconosciute. La prima citazione del luogo di culto risale alla bolla di Senne (1113), tredocumento che riporta la delimitazione della diocesi di Caserta. Nei secoli successiva è più volte citata (Rationes Decimarum) e, in qualche caso, descritta; aveva quattro altari laterali tre dei quali abbattuti nel 1628, anno della radicale trasformazione dell’edificio, poi pesantemente modificato anche durante il XX secolo. Nella semplice facciata, delimitata da lesene e conclusa dal grande timpano, è aperto il portale in piperno, di forme classicheggianti riferibili ai primi del sec. XVII. Al di sopra è una sovrapporta, anch’essa con cornice in piperno, che inquadra un affresco con S. Simeone, assai deteriorato. Sulla sinistra, a fianco del presbiterio, è il piccolo campanile, con guglia a cuspide. L’interno è navata unica, coperta da un cassettonato moderno (al centro è la tela con la “Presentazione di Gesù al Tempio”, forse sec. XVIII ma assai manomessa). Il presbiterio quadrato è

OLYMPUS DIGITAL CAMERA
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

coperto da una cupola emisferica (affreschi sec. XX). La pala dell’altare maggiore, all’interno di una ricca cornice lignea dorata coeva, raffigura “San Simeone che riceve Gesù” ed è attribuita a Battistello Caracciolo e a suo figlio Pompeo (che la siglò col monogramma). Tre cappelle, inquadrate da arcate, si aprono sulla parete sinistra della navata; al di sopra sono due tele settecentesche (Crocefissione e Madonna col Bambino e i Santi Domenico e Filippo Neri). La parete destra della navata, con lo stesso ritmo delle cappelle originarie, è aperta su una ulteriore vano rettangolare, ad uso di navata, realizzato nel XX secolo; al di sopra del cornicione che corre sopra le tre arcate sono altre due tele settecentesche (Tobia e l’arcangelo Raffaele, Madonna col Bambino e i Santi Giuseppe e altro Santo). Altri elementi di interesse storico-artistico sono: la bellissima acquasantiera in marmo bianco con lo cinqueseistelo a colonna tortile (forse medievale) e la vasca rinascimentale finemente scolpita (decorazioni, stemma non identificato e Annunciazione); le statue settecentesche di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e di San Domenico, in cartapesta e legno dipinto”.