“Esser giovani senza esser rivoluzionari può essere una contraddizione anche biologica”. Prendo a prestito questa frase pronunciata da Salvador Allende, Presidente cileno probabilmente suicida dopo un colpo di Stato ordito dal generale Augusto Pinochet, nel tentativo forse velleitario ma fortemente sentito, di scuotere i tanti giovani appassionati di politica, che ogni giorno incontro per strada e si abbandonano a imprecazioni di ogni genere contro i soliti noti al potere e i partiti, accusati di non dare loro alcuna visibilità e chance . Cari amici, le mie orecchie saranno sempre a vostra disposizione, ma come ho già anticipato a diversi di voi, vi confesso che sono un po’ scocciato di ascoltare solo lamentele, frustrazioni, considerazioni più o meno di carattere politico alle spalle dei gruppi partitici o dei soggetti di vostro riferimento o interesse. Essere giovani vuol dire metterci la faccia, nutrirsi e vivere delle proprie idee, passioni, ambizioni, osare e combattere per conquistare spazi e posizioni. Nessuno ti regala nulla. Nel momento in cui non vi esponete, non agite in prima persona o fate squadra con chi è a voi affine di animo e pensiero, stendete un tappeto ai dinosauri della politica e non avete alcunché da recriminare. Se è la paura che vi blocca, la rispetto ma prima cercate di affrontarla e prima spunterà in voi il desiderio di mettervi in vista, di prendere iniziative per la salvaguardia della vostra dignità, se invece non fate un passo per puro calcolo, perché aspettate la spinta del santone di turno o il carro del vincitore su cui saltare al momento opportuno, allora già siete nati vecchi, abbiate la bontà di stare zitti e guardatevi comodamente in sofà il film dei giochetti, farse, manovre che buon parte della politica quotidianamente proietta sui vostri schermi. Abbandonate la pigrizia! Datevi una mossa! Dalle parole passate una volta per tutte ai fatti! Perfino Fassina, individuo che non ha mia goduto della mia simpatia, ha avuto il coraggio dopo aver ingoiato mille rospi col suo premier-segretario, di liberarsi dall’abbraccio mortale e costituire un nuovo partito, Sinistra Italiana. Non so dove arriverà con la sua nuova aggregazione politica perché, fatta eccezione per qualche insigne esponente, ne fanno parte diversi soggetti che per decenni hanno fatto il buono e cattivo tempo nel nostro Paese. A mio modesto parere, hanno un’unica possibilità per raggiungere risultati significativi e non regalare altri voti ai Cinquestelle: parlare alla pancia e al cuore dei delusi o stanchi della politica autoreferenziale di Renzi e di quegli strati della società ( docenti , individui licenziati in età avanzata e attualmente senza alcun trattamento economico, pensionati e gente con reddito inferiore agli 8000 euro e perciò esclusi del bonus degli 80 euro) che hanno mal digerito alcune riforme, provvedimenti e interventi attuati recentemente. A Fassina e company, comunque, sperando che non siano stati animati dal solo desiderio di vendetta, ma dalla reale intenzione di rappresentare le pressanti istanze, esigenze, difficoltà sociali e di arricchire il dibattito politico nazionale, auguriamo in bocca al lupo! Tornando ai fatti di casa nostra, invece, mentre i pochi giovani che hanno sempre avuto il coraggio di mostrare e portare la bandiera delle loro idee iniziano a muoversi, a dispetto dei restanti che sanno agitare solo la bocca, impazza il toto sindaco tra la gente e i politici di mestiere all’ombra di magnolie, agrumi selvatici o comodamente seduti in bar con piante da separé e in alcuni studi professionali si confrontano, trattano, compongono le liste. Nel centrosinista nella hit parade dei candidati sindaci figurano oltre ai disponibili Giuseppe Bucci e Alessandro Tartaglione, Enzo Foglia mentre alcuni settori del partito sperano di giocare in extremis la carta dell’ex assessore Telia Frattolillo. Non è escluso che anche a uno dei fratelli Abbate, Dario mister 9000 e passa preferenze alle ultime regionali o Alberto Abbate che ha totalizzato più di 700 voti alle amministrative del 2013, alletti l’idea di un giro di giostra. Occorre poi valutare la posizione dell’ex assessore e attuale coordinatore provinciale di Centro democratico, Pino Riccio, che in caso di primarie di coalizione per la scelta del candidato, potrebbe considerare la possibilità di scendere in campo. In quel che resta del centrodestra, ormai orfano del Ncd di Antonio Tartaglione e del gruppo di Gerardo Trombetta che ha abbandonato Fratelli d’Italia, salgono le quotazioni di Matteo Alberico, direttore sanitario dell’ospedale e di Angelo Piccolo ex commissario Ept, già in lizza alle scorse amministrative per l’Udc di Mimì Zinzi, che però dovettero passare lo scettro a Ciro Foglia. Ritornano in auge anche i nomi del commercialista ed ex assessore Angelo Pezzella, della dottoressa Maria Luigia Iodice, Antimo Ferraro, e l’ex consigliere provinciale Pasquale Salzillo. A Capodrise, nella totale assenza di idee e proposte per la città, “Centro città”, il gruppo politico di cui fa parte l’ex sindaco Angelo Crescente, e il Pd di Pietro di Bernardo se le danno di santa ragione sul caso Nocera. Mentre i due litigano, gli altri protagonisti della politica locale, continuano a tessere trami e rapporti: Salvatore Liquori, persevera nel suo tentativo di metter su un’aggregazione moderata con la parte del Pd vicino a Fattopace, per uscire dall’isolamento dopo la vicenda del campo sportivo, determinante per la sfiducia a Crescente, ed evitare il rischio di fronteggiare un unico fronte compatto alle prossime amministrative. Il consigliere Giuseppe Glorioso, invece, è tentato di lasciare Civati per aderire alla nuova formazione politica di Fassina e i Colella sono in pausa di riflessione per partorire la decisione, se partecipare con una propria lista o convergere su una delle coalizioni in campo. Gli altri papabili candidati a sindaco, infine, Silvano Ferraro e Pietro Pontillo per il centrosinistra ed Anthony Acconcia, Pasquale De Filippo o noto professionista, continuano il loro lavorio. Dulcis in fundo o almeno lo spero: cari giovani se invito voi ad agire, certamente non posso sottrarmi io dal prendere una posizione netta e chiara. Io la penso esattamente come Allende: “Ci sono giovani vecchi e vecchi giovani, di questi ultimi io faccio parte”.