Spesso nel nostro lavoro quotidiano e in politica facciamo fatica a distinguere tra l’ambizioso e l’arrivista. Il primo vuol essere l’autore, lo sceneggiatore, il protagonista della sua esistenza con lealtà e rispetto verso gli altri. Il secondo calpesta tutto e tutti pur di raggiungere un obiettivo o traguardo personale. Chi al momento sembra incamminarsi sulla via della sana ambizione, è il leader dell’Area Riformista, Roberto Speranza, che nell’aprile scorso in polemica con la fiducia posta dal governo sull’Italicum, si è dimesso da capogruppo del Pd alla Camera. Volto fresco, affidabile, serio non sacrifica le sue idee e la parola “sinistra” per mera convenienza elettorale, strizza l’occhio alle fasce deboli e combatte il renzismo a viso aperto nel suo partito. Ha tutte le carte in regola per una promettente carriera politica e guadagnarsi la corona dell’anti Renzi per eccellenza. Abbia solo la premura di guardare a vista certi suoi compagni di viaggio amanti del gioco sottobanco, di tessere un dialogo con le altre anime della sinistra e di lavorare a una comunicazione incisiva, moderna, efficace. Parimenti non sembra convertirsi all’arrivismo lo sceriffo salernitano che, a seguito del decreto governativo sulla nuova governance per Bagnoli con un commissario, ha dichiarato: “ Su Città della Scienza abbiamo l’obbligo di convocare la conferenza dei servizi prevista dall’accordo di programma per dare il via libera ai lavori. È scontato che bruceremo i tempi. Tanto io firmo tutto, l’ho detto ai miei dirigenti, anche perché un avviso di garanzia in più non mi cambia nulla. Sperando – conclude ironicamente – di non giocare troppo con la legge Severino perché ci facciamo male..”. Un’assunzione di responsabilità forte e inconsueta nel nostro panorama politico regionale, per dare valore al suo ambiziosissimo progetto di rendere la Campania il più grande cantiere d’Europa. E sempre in questa direzione, il neo governatore sta mettendo il piede destro sull’acceleratore per dare la possibilità ai comuni di cantierare le opere e certificare la relativa spesa grazie al 1 miliardo e 800 milioni di fondi europei ancora disponibili. Altro soggetto che arde di occupare il suo spazio, di porsi al centro del dibattito politico locale è il Movimento Cinquestelle a Marcianise che, dopo anni di letargo in cui è mancata un’adeguata proposta politica e programmatica per la città, nelle ultime settimane ha presentato ai cittadini e in consiglio comunale una serie di mozioni, iniziative, proposte per salvaguardare i parchi pubblici e ridurre sprechi, costi della politica. Anche l’esuberante consigliere comunale Paride Amoroso, in seguito ad una pausa di alcuni mesi, è tornato al suo originalissimo ruolo di maggioranza e opposizione con una mozione in consiglio comunale sulle spese per le commissioni consiliari ed una serie di interrogazioni al sindaco su pista ciclabile di Via Falcone, assunzioni per la raccolta differenziata, modalità e mezzi di espletamento del servizio e certificazione antimafia della ditta. Chi invece, ha esaurito la sua fame di ambizione e si limita a svolgere al meglio il suo ruolo di presidente della commissione consiliare lavori pubblici è il consigliere comunale del gruppo “Indipendente” , Antimo Ferraro. Con un curriculum di degno rispetto (Presidente di Azione Giovani di Marcianise, dirigente di Azione Giovani di Caserta e poi della Campania, coordinatore del Pdl locale e in lizza alle ultime consultazioni amministrative per la carica di sindaco) il promettente Ferraro poco o nulla esprime in termini di proposta e progettualità politica per il centrodestra locale. In un periodo in cui ci si improvvisa politico da un giorno all’altro, è un vero peccato sciupare anni di militanza, passione e capacità. Altro astro nascente ma della politica capodrisana ritiratosi a vita privata, nonostante qualcuno lo dia in avvicinamento ad Acconcia e qualcun altro a Liquori, è l’intraprendente Sossio Colella. Non sappiamo se perdurerà il suo allontanamento dalla scena politica, o invece, come Cincinnato su richiesta dei capodrisani abbandonerà l’aratro nelle sue campagne per tornare all’impegno politico e risollevare le sorti del paese in un momento particolarmente difficile. E’ una scelta che spetta interamente a lui e rispetteremo in ogni caso. Ci preme solo fargli una raccomandazione: se torni crea qualcosa di tuo, coinvolgendo movimenti e personalità della società civile perché solo chi osa è giovane non solo in senso anagrafico.