Ieri pomeriggio durante un break di 10 minuti, avevo voglia di saziare la mia fame di aforismi, frasi particolari, citazioni e inizio ad effettuare una serie di ricerche su internet. Apro diversi link , scorro alcune pagine e a un certo punto la mia attenzione è letteralmente catturata da una frase di un anonimo: “Dì al tuo gruppo ciò che ha bisogno di sentirsi dire e non ciò che pensi voglia sentirsi dire”. “ Che meraviglia- penso quasi in estasi- avrei potuto sforzarmi all’infinito, ma mai sarei riuscito a trovare parole più appropriate sulle ultime dichiarazioni del nostro premier”. Ebbene si, caro Matteo, ti confesso che son rimasto un pochino deluso. Da te, che non ho mai votato per l’abisso che ci separa soprattutto sull’attenzione alle fasce deboli, ma apprezzo per la chiarezza dei propositi più o meno condivisibili, la determinazione e il coraggio anche a costo di rimetterci faccia e poltrona, non mi sarei aspettato la solita cantilena di zio Silvio. Per intenderci, fin quando hai dato iniezioni di fiducia e ottimismo alla gente, a differenza di certa sinistra vecchia e grigia unicamente intenta a difendere la sua poltrona piuttosto che a capire di cosa avessero bisogno gli elettori in un momento così difficile, hai avuto il mio sincero plauso. Nell’attimo in cui, invece, forse per risalire nei sondaggi e come partito e come fiducia personale, inizi anche te a sbandierare dal balcone di Palazzo Chigi il vessillo ormai logorato dell’abolizione dell’imu e dell’alleggerimento della pressione fiscale, faccio davvero fatica a spendere qualche parola in tuo favore. A questo punto, mi consenta, manca solo il solito, ossessivo, violento attacco alla magistratura per guadagnarsi a pieno merito l’appellativo di Berlusconi junior. Per onestà intellettuale e morale, so che la colpa non è tua, ma in larga misura degli italiani che prigionieri delle loro paure (mister B, supportato da un valido staff di psicologi e comunicatori, lo sapeva bene perciò cercava di esorcizzarle in chiave prettamente elettoralistica) ma un vero leader, a mio modesto parere, è colui che sa legare a doppio filo la nazione al cuore dei cittadini, guida in modo forte, autorevole e infonde fiducia al popolo in tempo di crisi, ha idee sue e guarda sempre un pochino più avanti degli altri. Chi, al contrario, sembra al momento più avvicinarsi e dare risposte alla richiesta di vicinanza e protezione della gente senza tener in esclusiva considerazione il gradimento elettorale è il neo governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che come primo atto della sua giunta ha raddoppiato il fondo regionale per la disabilità, reperendo 15 milioni con la ragioneria. Tra Renzi e De Luca c’è chi non approda né all’una, né all’altra sponda è il caso del Pd di Marcianise chiuso per ferie dall’esito delle regionali. Il partito di maggioranza relativa alle ultime comunali si tiene a debita distanza sia dal populismo che dell’elaborazione di un programma di iniziative politiche o di valorizzazione del territorio. “ Chi non fa , non sbaglia”, avrà forse pensato il segretario dei Democratici, Angelo Raucci, senza considerare che nel frattempo la maggioranza consiliare di centrodestra ha le redini del comune, i zinziani stanno alla finestra e ogni tanto escono fuori a curar l’orticello, i M5S sono determinati e lavorano per ottenere un risultato a due cifre alle prossime consultazioni comunali. Quanto dureranno le vacanze per il Pd? Ci auguriamo non tanto, perché il partito democratico per consensi e radicamento sul territorio, ha un ruolo chiave nelle dinamiche di sviluppo e del dibattito politico locale. Tra l’altro, oltre a rivestire il ruolo che gli spetta, il Pd ha necessità di riallacciare il filo del confronto e del dialogo con le altre forze politiche, movimenti e gruppi della società civile, dopo gli anni dell’autosufficienza non feconda A questo punto vi aspettereste il classico dolce che viene alla fine del pranzo, ed invece, vi offriamo l’arrosto in salsa grillina di Anthony Acconcia: l’altro giorno ha messo da parte Ncd, costituito dal basso il “Movimento civico per Capodrise” con una sfilza di adesioni multicolor e sotto la bandiera ecumenica della Partecipazione, del Confronto, del Dialogo procede verso la sede comunale di via Giannini. il nuovo soggetto, non a caso, oltre a generiche finalità programmatiche necessariamente condivisibili, rispolvera l’idea dei gazebo per attuare la campagna d’ascolto nei diversi rioni della città, nata coi comunisti e poi adottata da Grillo. Un po’ di originalità non avrebbe guastato. Comunque, un certo numero di persone che si impegna per la collettività è sempre un preziosissimo contributo alla politica locale, perciò porgo sinceri auguri ad Acconcia e company. Resta solo da capire chi ne sarà il condottiero? Al momento non ci è dato sapere, forse lo stesso Anthony Acconcia o Sossio Colella in pole position fino a poco tempo oppure qualche altro personaggio che si spoglierà dei suoi abiti professionali per indossare il grembiule del servizio per la collettività. Nel frattempo, Giuseppe Glorioso, probabilmente con la nuova aggregazione “Possibile” di Civati”, Angelo Crescente con “Centro Città”, Silvano Ferraro e il Pd di Di Bernardo e Fattopace guardinghi osservano le truppe in movimento e studiano le contromisure.
2 commenti su “In politica assai spesso non vale l’idea, ma ciò che la gente vuol sentirsi dire”
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Per onestà intellettuale e morale, so che la colpa non è tua, ma in larga misura degli italiani che prigionieri delle loro paure.
Tu stai for ca cap.
Renzi dice agli italiani semplicemente ciò che vogliono sentirsi dire