“LA MARCIANISE CHE VORREI”: TOMMASO NICOLO’ VUOLE UNA CITTA’ CHE TROVI NELLA PAROLA GIOVANI IL SINONIMO DI RILANCIO CON TE

La Marcianise che vorrei è una città che trovi nella parola giovani il sinonimo di rilancio.

Ho da sempre guardato alla mia città come un insegnate che osserva rammaricato un alunno dotato ma poco volenteroso.

Una città ricca di potenzialità troppo spesso mal gestite o poco valorizzate. Sono convinto però, che se si passasse attraverso l’ascolto delle esigenze dei giovani si potrebbe trovare la giusta chiave di lettura per una rinascita cittadina. Ci tengo a precisare che, quanto segue, è non solo un mio personale pensiero ma quanto emerge dall’ascolto dei miei coetanei con i quali mi sono volutamente confrontato.

La Marcianise che vorrei o meglio vorremmo, è una città che sappia valorizzare la cultura, lo sport e l’ambiente.

Questo trittico di elementi forse apparentemente così distanti fra loro, possono in realtà non solo coesistere ma supportarsi vicendevolmente. Penso ad esempio alla possibilità di dare in gestione il verde pubblico ad associazioni culturali giovanili di danza o teatro ma anche dello sport, così da poterne fare uso per le loro iniziative pubbliche senza dover necessariamente spostarsi fuori dal proprio territorio. Questo porterebbe un enorme vantaggio alle associazioni che così potrebbero avere un ottimo ritorno d’immagine, divulgare arte e cultura e risparmiare anche somme di denaro; vantaggio però che ricadrebbe anche e soprattutto sulla città stessa che potrebbe così avere delle aree di verde pubblico ben gestite ed usufruibili. Ma questo è uno solo degli esempi. Mi viene poi anche da pensare che la rinascita culturale del nostro territorio non possa prescindere il coinvolgimento della culla della cultura: la Scuola.

Abbiamo, per nostra fortuna, tra le più ampie rose di istituti superiori ognuno dei quali potrebbe mettere in campo le proprie competenze teorico pratiche rendendo gli studenti attori protagonisti della rinascita cittadina e non solo passivi spettatori.

Penso ad esempio alla possibilità di dare in gestione piccoli appezzamenti di terreno ad istituti come quello alberghiero dove poter coltivare, magari anche attraverso l’uso di tecniche antiche e della tradizione, le materie prime da usare nella realizzazione delle varie pietanze.

Ancora credo, mantenendo fede all’idea dei giovani come fulcro del rilancio, che le associazioni vadano valorizzate più di quanto fino ad ora si è fatto, cercando di creare un ponte d’ascolto fra l’amministrazione e loro e non erigendo muri o facendo preferenze che creano solo una venefica e deleteria competizione.

Associazioni che così potranno collaborare in progetti comuni di ampio respiro pur mantenendo la loro specifica identità. Associazioni che siano capaci, attraverso le loro competenze di dimostrare che la buona Marcianise c’è, che la rinascita è possibile anche non passando necessariamente solo dalle ciminiere delle fabbriche o dalle colate di cemento dei grandi cimiteri industriali, ma anche attraverso la bellezza che tanto abita la nostra città, ma che troppo spesso dimentichiamo.

 

In ultimo, ma non per importanza, la Marcianise che vorrei non può e non deve dimenticarsi degli “ultimi”, attraverso la creazione di centri di “crescita  personale” dove i suddetti possano trovare una propria identità che passi anche attraverso il loro contributo attivo alla cura della città e non solo. Ancora una volta il pilastro portante sono i giovani e le associazioni culturali, in particolare quelle impiegate nel sociale. Perché il fallimento di una città inizia  dove finisce il benessere anche di uno solo dei suoi abitanti.

 

Insomma la Marcianise che sogno è una città che punti alla crescita non organizzata in compartimenti stagni ma che sia figlia di una comunione di interessi tra i vari punti di forza che la abitano.

 

Inviatemi i vostri propositi alla sezione La tua voce per Marcianise del mio blog  www.micheleraucci.it
P. S: Patti chiari amicizia lunga: no tassativo ad offese, polemiche, autocelebrazioni e proclami dal sapore squisitamente elettorale, saranno automaticamente cestinati.