Domenica mattina approfittando del bel sole, io ed un vecchio, caro, acuto amico passeggiavamo per via Grillo in direzione Piazza Carità e scambiavamo due chiacchiere sulla situazione politica nazionale. A lui che prospettava da un lato il rischio che il Pd non raggiunga la soglia del 40% prevista dall’Italicum per il premio di maggioranza e dall’altro la comune volontà di Renzi e Berlusconi di votare nel 2018 per il timore di una schiacciante vittoria dei Cinquestelle in caso di elezioni anticipate , facevo notare che spesso abbiamo una capacità unica a barrarci gli occhi e a costruire ipotesi, teorie, scenari per non vedere e accettare la realtà per quella che è: non appena Renzi avrà eliminato Tasi, Imu (8 famiglie su 10 hanno una casa) e sistemato qualche altra cosuccia, passerà all’incasso elettorale e il Pd volerà oltre il 40%. Bonus degli 80 euro docet! Gli italiani son un popolo di poeti, santi, navigatori e soprattutto di persone che conoscono e praticano il valore della gratitudine. Nulla a che vedere, per dirla in poche parole, con altre nazioni come la Grecia meno progredite dal punto di vista socio- economico dell’Italia. Qui il premier Tsipras indice elezioni anticipate per appurare se i greci approvano la sua politica economica, per fare chiarezza all’interno del suo partito e al fine di ottenere un nuovo mandato per un altro domani del suo popolo. Certamente gli accesi, duri, rumorosi confronti all’interno del Pd nazionale sulla riforma elettorale e gli echi della forte contrapposizione politica provenienti dalla vicina Grecia, hanno svegliato dal suo lungo letargo il segretario provinciale dei Democratici, Raffaele Vitale, ed ora è finalmente pronto a farsi vedere e sentire. Nel giro di poche settimane ha deciso di nominare la segreteria, annunciato la Festa de l’Unità e la scorsa settimana, ha organizzato a Parete il convegno col vicepresidente della giunta regionale, Fulvio Bonavitacola e i sindaci del territorio Antonio Poziello, Dimitri Russo e Enzo Guida per illustrare il piano della giunta De Luca finalizzato a smaltire le ecoballe che si muoverà su tre fronti: trasporto fuori regione, attivazione di una linea di tritovagliatura avanzata presso lo stir di Caivano e recupero della frazione riciclabile. Al momento non c’è né la segreteria né la festa dell’Unità inizialmente prevista per il 26-27 settembre c. a. , speriamo che gli vada meglio ( non ce ne vorrà Vitale, ce lo auguriamo di vivo cuore soprattutto per la Campania) per il drammatico problema delle ecoballe, altrimenti dovrà prendere in seria considerazione l’idea di ritornare sotto le coperte e dormire sonni tranquilli. Altro personaggio politico che deve rimboccarsi le maniche per recuperare il tempo perduto ed evitare la fine anticipata dell’amministrazione comunale è il sindaco di Marcianise, Antonio De Angelis. La poco gratificante vicenda del bilancio, come si ricorderà, ha avuto come epilogo una sorta di ultimatum al primo cittadino da parte di diversi settori della sua maggioranza: “Signor sindaco ha 3 mesi per attuare i punti programmatici dopodiché si aprirà una verifica dei risultati raggiunti”. A questo punto, sorge spontaneo chiedersi se l’amministrazione comunale nella sua interezza ha fatto tesoro della grazia ricevuta dal consiglio comunale per intercessione di Colui, che tutto può a Marcianise e il cui spirito immancabilmente aleggia sui membri del civico consesso per ispirare sempre e unicamente il voto più utile al bene della città. Allora, passando al setaccio le dichiarazioni pubbliche apparse ultimamente sui giornali e i social network, ci è dato sapere che l’esuberante Paride Amoroso ha chiesto al sindaco “di provvedere in maniera immediata e risolutiva alla disinfestazione e disinfezione di molte zone di Marcianise tra cui plessi scolastici, mercati rionali, zone alberate ecc dove vi è massiccia presenza di zanzare”. Pierluigi Salzillo, ha dapprima inviato una nota al sindaco per proteggere, durante i festeggiamenti del Crocifisso, la fontana in Piazza Umberto I dagli incivili e poi ha sollevato la questione degli avvocati che figurano nell’Albo comunale per gli incarichi legali, ma hanno fatto causa contro il comune, fattispecie che ne determinerebbe l’esclusione. Rivellini, infine, ha cercato di coltivare il fiore all’occhiello di questa città ossia le circa 70 associazioni, portando loro nella biblioteca comunale la vicinanza e il supporto dell’amministrazione comunale, ma neanche un euro perché il comune non ne ha. Sul fronte dell’opposizione, invece, poco o nulla si muove e la mozione di sfiducia del Pd è avvolta dal mistero. E’ ragionevole pensare che tra una riunione e l’altra delle diverse correnti per posizionarsi nei ruoli politici chiave a livello regionale o per incoronare il salvatore del partito e della città, se ne siano dimenticati. Oppure, non è da escludere che lo scaltro Partito Democratico attende tempi migliori per mandare a casa il sindaco. Unica nota degna di rilievo è l’idea del consigliere comunale, Ciro Foglia, di presentare “liste alle prossime consultazioni amministrative, costituite da un membro per ogni associazione e con un capolista che abbia almeno un minimo di competenza amministrativa per la lettura dei diversi atti di natura politico-amministrativo. L’originale proposta di Foglia, lascia presuppore se non una partecipazione diretta, quanto meno un forte interessamento alle sorti politiche della sua città. Al di là delle sue intenzioni, consigliamo al brillante e competente avvocato di non ripetere gli errori del passato ossia di non ostinarsi a giocare a tutti i costi il ruolo del principino della politica locale calato dal cielo ad ogni appuntamento elettorale per salvare i suoi concittadini, ma di fare un bagno di umiltà e di non disperdere il valore degli uomini, le energie, il patrimonio di idee che la sua persona riesce a catalizzare ad ogni competizione elettorale. In che modo? Svestendosi degli abiti dell’uomo di salvezza civica e costituendo un movimento proprio se non vuol rinunciare al suo orgoglioso passato democristiano, radicato sul territorio e duraturo nel tempo, o aderendo a un partito. Sarebbe cosa buona, giusta, intelligente e proficua dal momento che il bilancio fallimentare dell’attuale amministrazione comunale avvantaggia, non di poco, la sua figura. Per concludere, redde rationem ( rendi conto) finale a Capodrise con appetitosi colpi di scena: si rinforza l’asse a favore di Fattopace con notevole danno per il sindaco uscente, Angelo Crescente, e sembrano del tutto naufragare le prove di dialogo tra il Pd e la sinistra radicale. Sulla gioiosa macchina da guerra ( ci scuserà Achille Occhetto per aver utilizzato una sua frase passata alla storia) guidata dall’ex sindaco Giuseppe Fattopace, oltre a Liquori si apprestano a salire anche i Colella & company. Siamo ancora nella fase delle trattative e degli incontri culinari, ma il risultato è a portata di mano. Come reagirà il Pd? Sosterrà compatto l’infallibile operazione destinata a non avere rivali alle prossime elezioni? L’abile segretario Pietro di Bernardo, temendo di perdere pezzi per strada, ha cercato di giocare d’anticipo aprendo un confronto con la sinistra di Giuseppe Glorioso, raro esempio di buona politica per passione, coerenza, confronto diretto e continuo con la gente, proposta politica, viva partecipazione all’attività amministrativa e perciò in grado di creare parecchi grattacapi all’establishment democratico. Da quanto ci è dato sapere, i due son distanti anni luce su tempi, modalità, alleanze, e programmi.