Alle Poste è un po’ come la famosa soap opera americana, puoi astenerti dalla visione delle puntate per mesi che non ti sei perso nulla: la focosa Brooke dopo Ridge, suo fratello Thorne e il loro padre Eric è nuovamente in amore con qualche altro familiare o il maggiordomo. Dopo la disavventura di circa un mese fa, l’altro giorno sempre per stato di necessità, mi reco a un ufficio postale di Marcianise. Sto per entrare quando incontro la madre di un mio vecchio e carissimo amico:” Signora cara- esordisco- per voi gli anni non passano mai, vi trovo in ottima forma e impeccabile con questa collana di pietre bianche e vestitino nero con decolté ”. “Te nemmeno scherzi- replica la signora- ti trovo dimagrito e rilassato”. Mentre io e la signora scambiamo due parole al sapore di miele, sopraggiunge il marito a dir poco arrabbiato:” Vieni, andiamo via- grida- non è possibile. Mi danno appuntamento alle 17, arrivo puntuale ma l’addetto non c’è e nessuno sa spiegarmi il perché oppure quando posso ritornare”. Indignati i due signori alzano i tacchi e vanno via. “ Non c’è nulla da fare- penso-il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Frattanto che sono assorto nei miei pensieri sulla meritocrazia e efficienza degli uffici pubblici, il direttore infuriato esce dalla sua stanza e inizia ad urlare:” Abbassate la voce, non è possibile lavorare in queste condizioni”. Stando alle parole di alcuni clienti ormai abitudinari delle Poste, la scena del richiamo si ripete quotidianamente. Dopo l’iniziale sbalordimento per quanto era accaduto, mi ritorna in mente che anche a me l’anno scorso nell’ufficio postale di un altro paese era successa la stessa cosa con una sola minima differenza: al momento dell’appuntamento, i colleghi del dipendente che avrei dovuto incontrare, ne avevano giustificato l’assenza per un’improvvisa malattia. Per un appuntamento disatteso senza preavviso o altro atteggiamento irrispettoso verso i cittadini, a mio modesto parere, non vi è alcuna giustificazione. Cosa diversa, invece, è il clima in cui alcune volte son costretti a lavorare i dipendenti per il comportamento poco educato di certi utenti. A me stesso, è capitato più di una volta assistere a litigi tra i dipendenti e qualche cittadino che, dopo essersi allontanato per la spesa e perso il suo ordine di prenotazione, pretendeva comunque di effettuare l’operazione. In conclusione, per correttezza personale e fedeltà al noto detto “non fare tutta l’erba un fascio” , vi menziono anche un caso di efficacia e efficienza delle Poste. Un paio di settimane fa, ho avuto la fortuna di conoscere una consulente postale preparata, cordiale e di squisita disponibilità.