“Si vive a ogni livello una situazione politica di estrema confusione; anche dove si registrano fattori di stabilità questi non rispondono alla Politica intesa nella sua vera accezione. Difficile per dei ragazzi individuare dei partiti, dei soggetti politici, coi quali impegnarsi e formarsi perché ci si avvii a un impegno più attivo che non sia il semplice associazionismo. Tanti guardano la politica in modo scettico, ostile. Un po’ fa perdere la speranza. Ma purtroppo non vi sono veri partiti e non vi sono più “ideali” inseguiti.
Da questo scenario non si distacca Marcianise. Pur senza addentrarsi nelle dinamiche in modo più approfondito riguardanti amministrazione e politica locale è facile rendersi conto che oggi è tortuoso intraprendere un percorso politico per ragazzi ancora a digiuno di necessaria esperienza; partiti a 360° deboli, privi di un vero e proprio dibattito verso l’esterno, e probabilmente anche interno, forte autoreferenzialità da parte di tutti, movimenti giovanili di partito non più presenti sul territorio e scarsa propensione ad ‘aprire’, non tanto ai giovani in genere, ma ai giovani privi di esperienza e che non siano già stati avviati dal genitore di turno. La passione per la città mi porta ad amare la politica ma purtroppo non vi è tanta possibilità di poter praticare una passione se non vengono distribuiti i mezzi.
In questi mesi con amici mi sono cimentato in un lavoro di conoscenza del tessuto politico della città. Abbiamo cercato di sondare quanto presente intorno a noi e, pur avendo già delle nostre idee sul piano politico, ci siamo impegnati a non autoimporci delle preclusioni, seguiamo il dibattito in città, cerchiamo di incrociare iniziative di partito maggiormente aperte ai cittadini. Pur registrando un clima di forte interesse a ciò che succede con un pizzico di delusione ci siamo resi conto che a Marcianise, così come altrove, manca un vero, pieno e necessario slancio alla politica, spesso l’interesse apparente a conoscere fatti è inquinato da un sentimento di continua polemica e di attrazione morbosa a queste polemiche, sentimenti lontani dal poter contribuire alla partecipazione consapevole della cittadinanza.
Tramite amicizie comuni e il solito onnipresente social network ci siamo imbattuti anche in Angelo Golino, persona impegnata in politica e già con esperienza in amministrazione. Avremmo preferito non menzionare nessuno in questa nostra uscita però con Angelo ci si è confrontati su aspetti non propriamente politico-amministrativi locali. Ci ha colpito come lui stesso sia oggi critico nei confronti dello stato di ‘salute’ della politica e il fatto che pur essendo lui forte oppositore all’attuale amministrazione e pur avendo idee ben delineate abbia evitato, al contrario di altri, di indirizzarci presso un gruppo o partito piuttosto che presso altri, ha evitato di farci la solita proposta di aderire alla propria squadra/formazione di appartenenza per maturare un proprio credito personale. Inutile dire che se un confronto c’è stato è perché di fondo le nostre idee sono grosso modo in linea con le sue; però il fatto che abbia nascosto partigianerie, simpatie o critiche aprioristiche ha destato in noi vivo apprezzamento. Per inciso condividiamo il cognome ma nessuna parentela. Nel cercare di capire meglio lo scenario politico aver appreso di sue provocazioni elettorali motivate dall’assenza dal panorama elettorale di un’affine area politica ci ha fatto sentire il suo proposito comune al nostro sentirci spaesati.
Perché questa uscita pubblica? Innanzitutto per rivendicare volontà di impegnarci più direttamente, ma allo stesso tempo facendo nostra un’idea troppe volte allontanata anche dai nostri coetanei: l’idea di non forzare le scelte o di non farle solo in direzione di vittorie e successi probabili. In una fase così confusa e priva di riferimenti non siamo disposti ad aderire a sigle o partiti giusto per il gusto di dirci impegnati, la politica dev’essere impegno e passione e non possono esistere impegni e passioni senza che questi siano frutto di un proprio pensiero autentico e genuino. Si spera che anche altri possano fare queste riflessioni; impegno, politica, partito, ma solo quando questi rispondano al proprio pieno sentire; ovviamente però una costante e attenta attenzione agli eventi a ogni livello per farci trovare pronti e magari contribuire a un quadro politico, non solo più coeso, ma anche rispondente alle diverse sensibilità che oggi invece spesso sono frutto di omologazioni e perciò prive di utilità per la crescita collettiva. Si può dire che la politica è rotta, ma siamo noi giovani che possiamo ricompattarla”.
Giovanni Golino