L’arte del governare presuppone scegliere la strada da seguire e anticipare i benefici che ne possono scaturire per la maggior parte possibile di cittadini. Se, dunque, è riprovevole colui che per paura, tornaconto personale o incapacità non muove alcun passo, chi invece decide di incamminarsi sulla via degli interessi collettivi, lungo il tragitto ogni tanto deve volgere lo sguardo indietro per assicurarsi che alla meta arrivino la maggior parte dei compagni di viaggio. Non sembra aver fatto una valutazione del genere l’energico e ambizioso ragazzo fiorentino sia quando ha imboccato il percorso dell’avvio dei consumi, sia nel momento in cui s’è avventurato per l’angusto e impervio sentiero della Buona Scuola. Il bonus degli 80 euro, per intenderci, è stato elargito ad una famiglia con due o più redditi di 23 mila euro e non a quei nuclei familiari in cui un solo componente superava il tetto dei 26 mila euro. Idem dicasi per la scuola: coloro che rientrano nelle prime fasi del piano di assunzione hanno avuto la possibilità di scegliere la sede più vicina alla loro residenza mentre i restanti ossia migliaia e migliaia di persone prenderanno parte alla lotteria nazionale. Per dare solo un’idea degli enormi disagi che comporta una simile procedura decisa in fretta e in furia, riporto alcune parti della lettera indirizzata a Matteo Renzi da una precaria .“ Buongiorno presidente del Consiglio, le scrivo per informarla che anche quest’anno, come da circa 30 anni, soffro l’estate a causa dello stato di precarietà della mia attività di docente”, scrive Ada Maria Audenino, insegnante di scienze di Pino Torinese. ” Mi toccherà produrre l’ennesima domanda per poter rientrare nella fase nazionale-racconta- con il rischio di insegnare lontano da casa alla veneranda età di 53 anni”. A differenza dell’iperattivo Renzi, chi ha iniziato a dosare le energie, a focalizzare l’attenzione su pochi obiettivi di interesse generale, a intervenire con misure finalizzate a migliorare la qualità della vita nella città metropolitana è il sindaco di Napoli , Luigi De Magistris. L’ultimo intervento in ordine di tempo riguarda la manutenzione dei
sentieri boschivi al fine di migliorare l’accessibilità e fruibilità di diverse foreste regionali . Di questo passo, chi lo dava per spacciato alla rielezione a sindaco di Napoli, dovrà seriamente ricredersi. Sulla stessa scia di De Magistris, cerca di recuperare il tempo perduto a causa dell’abbandono di diversi assessori, delle frizioni (in questo caso sarebbe più corretto parlare di travi di fuoco) interne alla maggioranza e della sua stanchezza personale, il primo cittadino di Marcianise, Antonio De Angelis, che pochi giorni fa approvato la delibera per restituire i parchi pubblici ai cittadini. Il sindaco ci mette la grinta e sa di poter contare oltre che sull’appoggio dei partiti di centrodestra anche su singoli consiglieri in continua fibrillazione, ma decisi a non staccare la spina o perché credono in un colpo di coda di De Angelis o perché sanno di non essere numericamente determinanti per un atto di sfiducia. Tra questi spiccano Filomena Letizia, che ha sfiorato per 20 voti l’elezione al consiglio regionale tra le file di Centro Democratico dell’abile Giuseppe Riccio, in supporto alla coalizione di centrosinistra guidata da Vincenzo De Luca, e Maria Delle Curti, nipote del vulcanico, poliedrico e più volte amministratore, dottor Domenico Delle Curti, oggi vicino alle posizioni del Pd. Chi invece sembra fregarsene di tutto e tutti (opportunità o meno del momento, il colore o peso politico dei suoi avversari, appoggio o disinteresse dei suoi colleghi di opposizione ) per portare avanti in solitario le sue battaglie per i diritti delle persone, tanto da essere ribattezzato il Don Chisciotte in chiave moderna, è l’ex consigliere di Sel, Giuseppe Glorioso. Ha avuto il barbaro coraggio di presentare sotto la pia amministrazione di Angelo Crescente il regolamento per le coppie di fatto, mai discusso nella I commissione consiliare sui regolamenti. Gli è andata meglio per l’istituzione dei parcheggi rosa, approvati ad unanimità nella III commissione consiliare sulle politiche sociali, ma non finanziati successivamente dalla giunta. Contro quale altro mulino a vento si scaglierà prossimamente?