Un cadavere sbattuto in prima pagina di un giornale o sui social network, a me provoca letteralmente nausea e rattrista tanto perché testimonia sia la totale irriverenza verso la sensibilità altrui che la morte definitiva della pietà cristiana verso il defunto e i suoi cari. Ma chiedo e vi chiedo : ” Questo show dell’orrido che quasi tutti i giorni va in onda davanti agli occhi di adulti e bambini,
si sposa più col gusto per il macabro della gente o con l’esigenza di vendere più copie, raccogliere più click?”
In attesa delle vostre risposte, anticipatamente ringrazio.
Dunque la necrofilia mediatica non è solo di questi tempi, caro Michele. E’ piuttosto di questi tempi l’accoramento mediatico. Un grosso affare per molti, e tu che sei del campo lo dovresti sapere bene. Un abbraccio.
Caro Alberto,
stimoli come sempre attente e profonde riflessioni.
Grazie per il tuo contributo!