Marcianise, ecco la lettera con cui Filippo Fecondo comunica a Cimmino la sua uscita dal PD

Sono iscritto al Partito Democratico fin dalla sua fondazione e ritengo corretto pubblicare la lettera al Segretario Cimmino con la quale ho comunicato la mia uscita dal Partito Democratico e, naturalmente, dai suoi organi statutari.

Al Segretario Provinciale del Partito Democratico
Emiddio Cimmino
SEDE

Caro Emiddio,

non ti sfuggirà che la discussione aperta dopo la fuoriuscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico, per avviare un percorso difficile ma esaltante, per creare un nuovo soggetto politico, è destinata a durare a lungo e ad alimentare polemiche ferocissime. Eppure, la ritengo una scelta condivisibile laddove, oggi, i Principi fondativi del PD sono offuscati da un disegno non chiaro, fumoso, che tenta di rianimare vecchie liturgie, logiche stantie, rese ancor più insopportabili dai giochi correntizi. Sono troppi anni, lo ammetto, che frequento la Politica e il solo pensiero di ritrovarmi invischiato in lunghissime e improduttive discussioni, tutte tattiche, senza strategia, mi fa inorridire. E’ evidente, sto invecchiando ma spero che una nuova Casa dei Riformisti possa raccogliere il meglio dei Principi che furono del primo PD e rilanciarli. Non sono stato un “renziano” della prima o della seconda ora (ne vedo molti in giro, però, che sputano veleno contro chi hanno osannato) ma ho apprezzato moltissimo l’azione riformatrice del Governo Renzi. Un’azione rinnegata in maniera troppo frettolosa dalla nuova dirigenza del PD; un’azione che il PD tende a cancellare definitivamente. Non sono un osservatore superficiale delle cose del mio Partito e, quindi, queste mie ultime affermazioni sono frutto di analisi approfondita e, credo, meritano il rispetto di chi le legge. In questo PD parteciperei senza passione e, tu mi insegni, senza passione la Politica è mero calcolo. Esco dal PD senza tatticismi, da solo, senza un riferimento. Esco anche per seguire il percorso di Renzi, ma non solo per quello. Avrò sempre un naturale rispetto per i compagni che resteranno nel Partito Democratico, quelli con cui ho condiviso momenti esaltanti e drammatiche cadute. A molti di loro mi legano affetto, stima e amicizia sincera. Esco senza un disegno personale, libero di dare una mano a chi nella Politica cerca ancora emozioni nel fare cose importanti, concrete, per il nostro Paese. Esco dal PD e nell’uscire, naturalmente, devo necessariamente consegnarti le mie irrevocabili dimissioni dalla Segreteria del Partito Provinciale, nella quale sono stato onorato di essere nominato appena qualche mese fa. Ti prego di consegnare il mio affettuoso saluto a tutti i membri della Segreteria.

Caro Emiddio, augurandoti un buon lavoro, ti saluto con sincera amicizia.

Filippo Fecondo