A squarciare il profondo e roboante silenzio che ha accompagnato il lungo funerale solo la tristezza palpabile e visibile sui volti di tutti e gli scroscianti applausi finali.Sono stati celebrati pochi minuti fa, nel Duomo di Marcianise, i funerali del quattordicenne Giuliano, non vedente,quasi sordo e con diverse altre patologie, abbandonato dai genitori mai identificati dopo il parto e adottato dalla città. “Giuliano ha vissuto così tanto- ha esordito don Giuseppe Di Bernardo nella sua omelia-perchè ha sentito accanto a lui un cuore, ed oggi, non 
l’abbiamo perso ma guadagnato. Sono certo-ha continuato- che saprà ricambiare la comunità marcianisana per l’affetto e le attenzioni ricevute. La sua storia-ha concluso il parroco- deve spronarci a combattere con maggiore forza la logica dello scarto per cui stabiliamo una relazione con una persona solo se gode di buona salute”. Il nome e cognome del piccolo angelo volato in cielo appartengono alle persone che per prime lo trovarono.
