Marcianise: tutti dicono che hanno vinto ma a perdere è la città

Il 15 maggio scorso, a termine di una campagna elettorale in cui le bassezze, gli attacchi personali, gli sfoghi narcisistici, le frustrazioni più o meno latenti , le vendette e i rancori sopiti da tempo hanno di gran lunga prevalso sul confronto attinente alle problematiche e potenzialità della città, il popolo ha detto la sua: vince Trombetta per 61 voti , ma la compagine avversaria capeggiata da Lina Tartaglione ha la maggioranza in consiglio comunale. Un risultato inaspettato che merita di essere analizzato ma, non lascia presagire nulla di buono per la città. Fatta salva l’ipotesi assai improbabile di un sussulto di responsabilità in extremis di questa classe politica in larga parte troppo concentrata su se stessa, non c’è bisogno nemmeno di scomodare la mitica Cassandra o farci una passeggiatina all’oracolo di Delfi per sapere che la situazione politica si preannuncia infausta. Nell’ultimo decennio sono andati a casa sindaci con maggioranze più o meno solide determinando il commissariamento del comune, figuriamoci cosa può accedere ora che il sindaco non ha la maggioranza in seno all’assise comunale ed anche l’appoggio di uno o due componenti dell’opposizione non garantirebbe vita facile all’esecutivo. Occorrerebbe un patto di buona volontà tra maggioranza e opposizione su una decina di temi prioritari per la città ma, se prestiamo attenzione ai commenti successivi all’esito elettorale, la vedo francamente assai dura: tutti gridavano alla vittoria, chi sbandierava il trionfo della sua lista e l’elezione di Tizio oppure di Ciao tra le sue fila, o anche la sua affermazione e rivincita personale, nessuno aveva perso, a malapena si udiva qualche accenno alla situazione ingarbugliata che si era venuta a creare. Da qualche giorno leggo di buone intenzioni sia dall’una che altra parte che accendono un barlume di speranza, ma siccome sono un po’ scettico e temo di stancarmi restando in punta di piedi a scrutare i nuvoloni neri all’orizzonte, mi siedo e confido che la politica sappia una volta per tutte mettere da parte i propri interessi e dissidi per far tornare il sereno in città .