A 5 anni trascorrevo intere giornate in compagnia di mio nonno che faceva il bidello in una sezione di partito ove ho avuto la fortuna di conoscere giovani personaggi poi divenuti leader del partito e figure di primo piano delle istituzioni, l’entusiasmo e la gioia negli occhi e nelle mani di ognuno per l’organizzazione della festa di partito, l’euforia e i caroselli per la vittoria alle comunali, la delusione e il pianto per la disfatta elettorale imprevista e tanti modi di dire, aneddoti, frasi. Ricordo che tra i detti che più mi incuriosiva perché non riuscivo a comprenderne il senso c’era:” In politica ciò che vale oggi, non vale domani”. Per anni e anni mi son chiesto cosa volesse dire e solo intorno agli anni della maturità son riuscito più o meno ad afferrarne il significato: se un politico assume un impegno o dà la parola oggi, non necessariamente varrà il giorno dopo. Ed in effetti, crescendo ho constato che quelle parole avevano un loro fondamento. Come diceva, Eduardo De filippo, però, “nella vita gli esami non finiscono mai” e alla mia
Due paroline al movimento per la difesa della famiglia fondata sul matrimonio
Carissimi fratelli e sorelle del family day, se già partiamo col truccare i numeri dei partecipanti alla vostra manifestazione, iniziamo male : 400 mila e non 1 milione secondo un organo imparziale qual è il Viminale. Nessuno dovrebbe dire bugie e ,in particolare, chi si dice praticante, scende in piazza per scongiurare l’inquinamento dei cervelli con falsità e posiziona sul …