Stamani mentre davo una sbirciatina a diversi giornali e siti d’informazione on line locali e nazionali, fregandomene come è mia abitudine dell’eventuale collocazione o simpatia politica, un paio di articoli hanno catturato la mia attenzione. Il primo su Repubblica.it riportava uno studio della Fondazione Leone Moressa sull’impatto fiscale dell’immigrazione nel nostro paese secondo cui “in Italia, nell’ultimo anno, i contribuenti nati all’estero che hanno versato l’imposta netta sono 2,3 milioni, pari al 7,5% del totale. L’Irpef complessivamente versata raggiunge i 7,2 miliardi di euro, pari al 4,6% del totale, con un aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, dal 2010 al 2016 l’Irpef dei migranti è aumentata del 13,4%, mentre il gettito degli italiani è diminuito (-1,6%)”. Questi dati mi hanno particolarmente incuriosito, e così mi sono messo alla ricerca di altri studi effettuati da questa fondazione. Ne ho trovato un altro assai particolare su Famiglia Cristiana : “Nel 2014, i migranti sbarcati sulle coste italiane hanno superato le 118 mila unità, quasi il triplo del 2013 e il doppio rispetto al 2011, anno dell’Emergenza Nord Africa. Allo stesso tempo, nel primo semestre 2014 l’Italia è il Paese Ue con il più forte aumento di richiedenti asilo (+144,4%), mentre la media europea si attesta a un +19,6%. Ma nonostante tutto, i profughi rappresentano solo il 2% della popolazione straniera regolarmente presente (4.387.685 persone).
Nel Belpaese, convivono 200 nazionalità diverse, di cui la metà supera le mille presenze e otto le centomila. Quali? Romania, Albania, Ucraina, Marocco, Cina, Ucraina, Filippine, Moldova, India”. E sempre su Famiglia Cristiana , con mia enorme sorpresa, si precisa che :”Coi contributi previdenziali versati dai lavoratori immigrati nel 2014 si sono pagate 640 mila pensioni italiane e che il Pil complessivamente prodotto dagli oltre 5 milioni di stranieri presenti in Italia è di 127 miliardi , per cui l’impresa” migrante” nel suo complesso si attesterebbe appena sotto la Fiat e diventerebbe la 25° azienda al mondo per fatturato, nientemeno che davanti a un colosso del calibro della General Electric (125,3 miliardi di euro)”. Posto in questi termini, l’immigrazione comporterebbe solo benefici ed invece, trattandosi di un fenomeno enorme e complesso necessariamente porta con sé anche problematiche che dobbiamo affrontare e saper gestire : sfruttamento degli immigrati da parte della criminalità organizzata; in diversi casi cattive condizioni di vita degli immigrati, sia dal punto di vista del lavoro (bassi salari, sicurezza e diritti precari) sia da quello dell’alloggio (alti prezzi di acquisto e affitto, condizioni malsane e sovraffollamento);tensioni con le fasce più deboli della popolazione italiana; difficoltà di integrazione sociale e culturale. Il secondo articolo che mi ha particolarmente intrigato su ilfattoquotidiano.it riguardava la top ten delle sentenze per giudizio di responsabilità emesse dalle sezioni contabili dei tribunali nell’ultimo mese. In questa classifica vengono riportati i casi di poliziotti particolarmente “buoni” con i contravventori in cambio di soldini e buoni pasto; un agricoltore che aveva chiesto e ottenuto fondi comunitari per 100 mila euro senza avere un campo; un tecnico del comune del nord che forse per far contento il sindaco leghista affianca alla striscia bianca obbligatoria per legge, altre di colore verde; il sindaco del cento Italia che rimuove il segretario comunale perché non vuole liquidargli i rimborsi chilometrici non motivati da necessità come indica la legge; i tecnoprofessori che acquistano 100 ipad coi fondi comunitari; il prof con quattro giorni di pausa caffè al mese. Al termine della mia lettura mattutina mi sono chiesto :”Siamo proprio sicuri che sia l’immigrazione, come martellano certi organi di informazione e partiti , e non la corruzione, gli sprechi e i privilegi i problemi principali del nostro paese?”.