La vita quando meno te l’aspetti ti lascia a bocca aperta e fa assaporare emozioni inimmaginabili. Vi racconto questa storia, con la viva speranza di farvi cogliere e apprezzare un solo granello della sua intensità. Ieri giornata decisamente negativa, ho fatto visita ad un mio familiare, ricoverato in una struttura residenziale per anziani e soggetti con difficoltà psichiche. Ogni volta che vado incontro una persona nuova, ascolto la sua storia di vita, stabilisco un rapporto di piacevole e penetrante confidenzialità. E’ un’esperienza tosta, ma che mette a nudo, fa riscoprire e valorizzare ciò che veramente conta su questa terra. Appena arrivato all’ingresso della struttura ho rivisto, salutato, scambiato due battute con Lorenzo, Carla, Maria (nomi di fantasia) e mi son diretto alla stanza del mio familiare. Dopo circa mezz’ora son sceso in giardino ed una signora seduta a fumare mi ha domandato: ”Ma tu chi sei? Che ci fai qui”? Ed io prontamente ho risposto: ”Non mi ha riconosciuto, è da un po’ di tempo che vengo qui e già in un paio di occasioni abbiamo scambiato due chiacchiere”. “Ah si – ha risposto lei- non mi ricordo. Comunque non fa nulla. Sai che quel cretino del nostro cuoco tifa Juve, qual è invece la tua squadra del cuore”. Ed io: ”Naturalmente e sempre Napoli”. “Mi fa estremamente piacere- ha precisato la signora con un sorriso a 360°- perché posso regalarti qualcosa interamente realizzato da me. Aspetta qui, non ti muovere, vengo subito”. Ha posato il bicchierino di plastica col caffè ai piedi della sedia e s’è precipitata all’interno della struttura. Dopo pochi minuti è tornata con un barattolo di vetro dipinto coi colori del Napoli Calcio e la scritta “N” centrale. “Questo è per te- mi ha sussurrato con occhi colmi di gioia- dentro ci sono fiori secchi profumati”. Io son rimasto senza parole, come d’incanto la pesantezza della giornata è volata via ed un brivido caldo ha attraversato il mio corpo. Dopo l’iniziale, insolito, gratificante smarrimento per un dono tanto inaspettato quanto saporito, ho capito che nel gesto della signora c’era non solo un dare disinteressato ( cosa molto rara ai giorni nostri), ma anche la squisita fierezza di aver realizzato e mostrato qualcosa di suo, di farsi vedere e considerare dal mondo. A questo punto l’imbarazzo ha preso il sopravvento, perché non sapevo come ripagare tanta gentilezza e cercare di incoraggiare questo straordinario desiderio di affermazione. “Non so come ringraziarla signora- le ho detto con voce flebile- mi ha fatto un regalo meraviglioso in un momento in cui ne avevo davvero bisogno”. E lei intimidita, ha abbassato la testa e ha precisato:” Non voglio nulla, dai è solo un pensierino”. Secondo voi, potevo mai andar via senza minimamente cercare di ricambiare tanta autentica attenzione? Assolutamente no. Le ho dato un bacio.
Fonte: io.