Sarà il buon ricordo, il rispetto, la stima per un ex docente preparato, esigente, umano (qualità rare ai nostri giorni), sarà l’affetto per una città che accompagna la mia esistenza, l’altro giorno non ho potuto fare a meno di soffermarmi su un sofferto interrogativo posto da un mio prof delle medie su facebook:” Perché la mia città sta morendo”? Caro prof, non riuscirò mai a ricambiare qualitativamente e quantitativamente l’enorme e prezioso bagaglio di conoscenze che mi ha trasmesso, ma una volta tanto voglio io fare qualcosa per lei. Mi sforzerò di abbozzare una risposta alla sua domanda, fornendole una serie di spunti di riflessione, col tentativo di rendere meno pressante la sua preoccupazione per le sorti di Marcianise. Allora caro professore, a lei che è particolarmente attento e partecipe al dibattito politico locale, in sincerità dico:” Marcianise è in agonia, perché la politica è da molto tempo malata e non per esclusiva responsabilità dell’attuale sindaco, come si vuol far credere a tutti i costi. A ciò s’aggiunge, ahimè, che la gente per rassegnazione o sfiducia non protesta per far valere i suoi diritti”. Anzi le confesso che provo anche un certo disgusto, quando alcuni ex amministratori che hanno scaldato la sedia ai loro tempi d’oro, galoppini di Tizio o Caio, voltagabbana dell’ultim’ora, focosi Masanielli imputano tutte le inefficienze, i ritardi, i disservizi in capo al sindaco De Angelis. In poche parole, noto