A seguito del mio interesse per la prodigiosa statua lignea conservata nel Duomo di Marcianise, l’amico Donato Musone mi ha regalato una ristampa anastatica di “Marcianise e il S.S. Crocifisso” scritto nel 1906 dal sacerdote Raffaele Iodice, per saziare la mia sete di conoscenza. Dal testo si evince che i cittadini si affidarono al Crocifisso per problemi di vario genere: “A Lui ricorse sempre con viva sede Marcianise, sia che il cielo, fatto di bronzo, negò una stilla delle sue benefiche piogge alle campagne inaridite, sia che per le
Crocefisso
Davvero il Crocifisso ha parlato al suo scultore? Chi ne sa qualcosa?
Del Crocifisso di Marcianise finora sapevo di 2 miracoli (siccità e colera), e che quando fu mostrato a Papa Giovanni Paolo a Capua nel 1992, in occasione della sua visita alle diocesi di Capua e Caserta, ne rimase letteralmente estasiato. Ignoravo del tutto, invece, che avesse proferito alcune parole al suo scultore al momento dell’ultima scalpellata. Non so se è un altro evento prodigioso, una leggenda, semplice superstizione o altro, ma è una storia che ha radici antichissime e di cui sono a conoscenza molti anziani residenti nei diversi quartieri della città. L’ultima a raccontarmelo, alimentando ulteriormente la mia curiosità, è stata ieri una vecchietta settantenne alla fiera settimanale. “Mia zia , la sorella di mia mamma, nata nel 1898- spiegava l’anziana signora- raccontava spesso che non appena fu terminato, il Crocifisso domandò al suo scultore