In questo particolare momento storico del nostro Paese, segnato da continue grida di pericoli per la democrazia e da un profondo mutamento del nostro assetto costituzionale, reputo che l’intervento qui di seguito di Raffaele Delle Curti, offra interessanti spunti di riflessione.
“La parola democrazia porta con sé, nel suo bagaglio di storia, la sventura di avere una fattezza tanto bella; e si sa la ragazza più bella del paese è sulla bocca di tutti.
Tutti la rincorrono, tutti l’apprezzano, tutti la vogliono .
Tutti ne bramano il possesso per esibirla nel dì di festa manco fosse un vessillo o un gagliardetto, simbolo di conquiste, ma ahimè, anzi “ahinoi”, pochi la amano.
Ogni qualvolta abbiamo bisogno di un lustrino, di una coccarda per imbandire i nostri discorsi, le nostre ricostruzioni ardite ricorriamo ad essa, come un cucciolo impaurito rincorre la “sottana” della madre.
Il problema principe è che attraverso questo costume, uso-abuso, si rischia di mandare messaggi poco appropriati.
Si rischia, seriamente, di confondere il concetto di democrazia con