Con l’avvicinarsi del Natale mi piace perdermi tra sogni, desideri, utopie e “il naufragar m’è dolce in questo mare”, come direbbe il caro amico Giacomo Leopardi. Trovo un piacere particolare a immaginare un mondo senza guerra, povertà e solitudini e città, non per forza di cosa megagalattiche ed efficientissime, ma che assicurano i servizi essenziali e consentono a tutti di vivere una vita dignitosa. Vagheggio troppo? Può darsi, ma non mi va di tornare sulla Terra perché mi ritorna sempre in mente l’interrogativo che quel simpaticone di Gigi Marzullo poneva sempre ai suoi ospiti “La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?” e al quale do sempre la stessa risposta: guai a vivere solo di sogni ma, senza di essi, la vita non avrebbe sapore. Rassegnatevi, pertanto, a sciropparvi il mio sogno natalizio, soprattutto nella parte riguardante l’ambiente in cui viviamo quotidianamente perché, e costa sofferenza ammetterlo, per le sorti del mondo possiamo fare davvero ben poco. Ebbene, nella mia città ideale gli amministratori vengono candidati ed eletti non perché