Da un po’ di tempo vo’ maturando l’idea che l’Italia sia non solo il Belpaese di poeti, santi, navigatori ma anche di ipocriti. E la turbolenta vicenda di Marino non fa altro che rafforzare questa mia convinzione. Mi chiedo come sia possibile che fino a quando non esplodeva il caso delle spese di rappresentanza con la carta di credito del comune sollevata dal M5S e Fratelli d’Italia, l’ex sindaco di Roma, era considerato per buona parte dei suoi cittadini e dell’opinione pubblica, persona perbene, incapace a livello amministrativo, superficiale e leggermente avvezzo alla bugia ( viaggio a Philadelphia su invito del Papa, cena a ristorante con la comunità di sant’Egidio). E’ bastato poi che Marino, senza più una maggioranza in consiglio comunale e con la sola carta del favore popolare da giocare, abbia messo a segno un paio di ottime mosse di forte ed efficace impatto comunicativo, la restituzione dei 20.000 euro e la teoria del presunto complotto ordito dalle lobbieS e i poteri criminali per sovvertire il voto democratico( di memoria berlusconiana e sempre gradita agli italiani), che ad un tratto si è ritrovato dalla sua parte tanti, che un giorno se ne sarebbero sbarazzati ben volentieri di lui e oggi manifestano, piangono si strappano i capelli per la sua causa. A noi questo balletto dell’ipocrisia non piace e perciò la diciamo nuda e cruda come la pensiamo su Marino: siamo uomini di buona fede perciò crediamo che l’ex sindaco ha davvero combattuto le infiltrazioni mafiose-camorriste in Campidoglio; non ha avuto un comportamento del tutto consono al suo ruolo istituzionale, ma da convinti garantisti ci auguriamo che riesca a fornire adeguate spiegazioni riguardo alle spese di rappresentanza e ne esca indenne dall’inchiesta della magistratura per peculato; resta un pessimo amministratore a detta di tanti cittadini e miei amici che risiedono a Roma ed è infine, a nostro umile avviso, meno ingenuo di quel che vuol far apparire. Per dirla senza giro di parole, pensiamo che Marino scaricato dalla politica, tartassato dai mass media, farà leva sul consenso popolare per tornare sul palcoscenico della politica. Forse sbaglieremo, ma la controffensiva lanciata ieri a Renzi “ Il sindaco lo scelgono i romani”, va in questa direzione. Altro aspetto della politica italiana, a noi particolarmente indigesto è la logica del meno peggio o del male minore:” Marino deve restare perché gli altri hanno fatto più schifo”. Consentiteci, perché dobbiamo sempre ricorrere a confronti al ribasso e mai al rialzo? Senza scomodare la Germania dove un ministro si dimise per aver scopiazzato una tesi di laurea, l’Italia è ricca di esempi di grande onestà e correttezza: uno per tutti, Sandro Pertini. Dell’ex presidente partigiano ci piace ricordare questa frase:”Dicono che un partito moderno si deve ‘adeguare’. Ma adeguare a che cosa, santa Madonna? Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo. Meglio allora il partito non adeguato e poco moderno. Meglio il nostro vecchio partito clandestino, senza sedi al neon, senza segretarie dalle gambe lunghe e dalle unghie ultralaccate… Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato”. Chi vuol intendere, intenda. Il vento dell’ipocrisia imperversa su Roma, ma anche su tante altre città da nord a sud dello stivale. Prendi Marcianise, ad esempio, dopo la caduta di Caserta, Aversa e Santa Maria Capua Vetere che scricchiola, fra poco assurgerà a caso nazionale per i ripetuti e falliti tentativi di mandare a casa il primo cittadino. L’ultimo in ordine di tempo la scorsa settimana quando il segretario del Pd, Angelo Raucci, riprende in mano le redini della mozione di sfiducia e contatta i probabili firmatari per darsi appuntamento dal notaio. Sembra la volta buona eppure una tempestiva soffiata ad un giornale on line manda tutto all’aria. Chi è stato e perché? I maggiori indiziati sono due consiglieri comunali, di cui uno del Partito Democratico. Andare a fondo di questa vicenda è più che doveroso, perché se fosse accertato che la fuga di notizie sia venuta dal Pd, vorrebbe dire che anche nei democratici al di là dei proclami pubblici e iniziative di sfiducia, c’è qualcuno che non vuole andare al voto. Noi però, non abbiamo nessun interesse ad avvelenare un clima politico già segnato da polemiche, dubbi, furiose contrapposizioni e perciò chiediamo direttamente al segretario del Pd, Angelo Raucci, come son andate le cose.” E’ da 2 anni che instancabilmente il mio partito cerca di mandare a casa questo sindaco-spiega Angelo Raucci- ma puntualmente riesce a trovare i numeri per tirare a campare. Riguardo al caso specifico della scorsa settimana, non nutro alcun dubbio sui 4 consiglieri del Pd, Alberto Abbate, Filippo Fecondo, Telia Frattolillo e Pasquale Pero e francamente mi risulta difficile individuare il partito o consigliere che ha avvisato il giornale”. A questo punto il mistero si infittisce e assume i contorni di un giallo. Fateci passare, adesso, una piccola ma doverosa digressione: quando è a rischio la salute pubblica non c’è colore politico, differenza ideologica o posizione che tengano, perciò auspichiamo che difronte al grave problema dei pozzi inquinati, tutte le forze politiche e il sindaco De Angelis facciano fronte comune, investano della questione il Prefetto e tutti i parlamentari del territorio per far piena luce sull’intera vicenda e individuare tempestive misure. Quanto sta accadendo in questi giorni, non fa altro che turbare violentemente la nostra serenità, già messa a dura prova da un articolo del 2013 riapparso ieri sui social intitolato “Ministero della salute: ecco i 44 siti più inquinati d’Italia. Rischio tumori per 6 milioni di Italiani” in cui figurano anche Marcianise, Capodrise ed hinterland.