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Vivila: “Non abbiamo bisogno di guerre fratricide, ma di una Marcianise che propone e si propone”
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Cari amici, se qualcuno di voi ha solo lontanamente pensato di disinteressarsi alla prossima competizione elettorale a Marcianise perché stufo delle solite strategie, tattiche e trattative più o meno segrete, ha più di un motivo per ricredersi e fare la sua parte. Non è una chiamata alle armi, non mi compete e non ho mai avuto le necessarie doti di condottiero, ma una semplice considerazione che scaturisce dall’osservazione e dalla lettura degli ultimi avvenimenti politici. La partita a Marcianise, contrariamente alle altre realtà che andranno al voto, si fa sempre più avvincente, a tratti eccitante, perché più che le persone nei loro diversi ruoli ( politici di passione o di mestiere, saltimbanca e affezionati ai voli della quaglia, servitori del popolo, dilettanti allo sbaraglio, vecchi volponi) è in gioco un modo di intendere la politica diametralmente opposto. Pochi giorni fa Dario Abbate, leader