Venerdì pomeriggio a fine lavoro avevo la bocca particolarmente secca e avrei pagato qualsiasi cifra per qualcosa di dolce e fresco. Non essendoci bar nei dintorni, ho cercato di rassegnarmi o meglio consolarmi all’idea, che a sera avrei appagato questo bisogno corporale irrinunciabile più che un peccato di gola. Col passare del tempo, però, la voglia aumentava e non riuscivo più a distinguere tra felice immaginazione e allucinazione: ad un tratto un collega ha bussato la porta e su una guantiera bianca mi ha servito un mega babà semi congelato e inondato di rum. L’ho divorato e subito dopo mi son chiesto: ”Ma chi mai avuto la brillante idea di regalare all’umanità tale bontà divina”? Il vagheggiamento è durato per il tempo necessario al suono della campanella a lavoro, così che tornato a casa, ho dapprima soddisfatto non più solo a livello fantastico il mio desiderio e poi