nella mia formazione di politico e cittadino. Tuttavia negli ultimi anni ho avvertito forte il disagio che prova chi non si sente più a casa propria. Ho partecipato all’ultimo congresso con la speranza che il partito sentisse il peso e la responsabilità di mantenere con i cittadini un rapporto più stretto e meno distante dalle tensioni da cui è attraversata la società. Ho votato la proposta politica di Gianni Cuperlo perché mi convinceva la sua idea di partito con una visione plurale e più vicina ai militanti. Ho accettato l’esito della vittoria di Matteo Renzi e mi sono adoperato per sostenere il nuovo corso e le attività del Partito Democratico. Ho dovuto, però, negli ultimi anni constatare una deriva sempre più personalistica nella conduzione del partito, una conseguente marginalizzazione delle minoranze ed un costante allontanamento dalle esigenze di un mondo, in particolare quello del lavoro, dei giovani e della scuola, che da sempre è stato vicino alla sinistra ed al centrosinistra. Ai bisogni, sempre più sentiti e apertamente manifestati da parte di cittadini e militanti, di maggiore partecipazione alla vita politica del partito, il Pd non è stato in grado di rispondere adeguatamente. Al contrario abbiamo assistito ad una conduzione sempre più centralistica del partito ai vari livelli, relegando le sezioni locali a meri comitati elettorali in cui spesso si sono esercitati violenti scontri tra personalità autoreferenziali e completamente slegate dalla realtà”. “Una distanza dalla realtà – continua l’ormai ex democratico – che sarà necessario recuperare visto il drammatico riaffacciarsi in tutta Europa e negli Usa dei populismi e i sovranismi che rappresentano una minaccia seria per la tenuta democratica della società perché colpirà soprattutto i più fragili e i più deboli. Insieme ad altri amici e compagni proveremo a mettere in piedi, nei prossimi mesi, una nuova proposta politica del centrosinistra capace di porre al centro della propria azione politica: il lavoro, i diritti civili e sociali e l’ambiente. Un progetto politico che sia all’altezza dei tempi e che proponga una sfida in Italia e in Europa per rilanciare una politica vissuta come efficace da chi è emarginato, escluso e sconfitto dalla globalizzazione neoliberista e dal saccheggio delle risorse della Terra. Vogliamo costruire un movimento aperto, non un partito, che sia anche la costituente di un rinnovato centrosinistra, perché non rinunciamo al progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra di stampo ulivista”.