Ad affermarlo è il movimento politico “Marcianise Terra di Idee” in un intervento che pubblico qui di seguito : “All’indomani del voto politico del 4 marzo scorso, si è aperta tra le forze politiche di centrosinistra una discussione che prende le mosse dal risultato elettorale cittadino. Risultato che appare ben più pesante per quanto riguarda le forze progressiste che quasi due anni fa misero insieme, con entusiasmo, un progetto politico di cambiamento per Marcianise e che furono premiate dalla cittadinanza. Il trend internazionale di forte dissenso alle politiche messe in atto dall’establishment e le forti pulsioni sovraniste e protezioniste hanno avuto la loro eco anche in Italia, seppur con i distinguo della particolare situazione nazionale. Nel Mezzogiorno, la crisi economica ed il divario di ricchezza tra classi agiate e classi al limite della sussistenza, la forte disoccupazione giovanile ed in generale il distacco tra la narrazione politica ottimistica e il vissuto quotidiano si è manifestata con virulenza scompaginando l’assetto classico tra i blocchi contrapposti di centrodestra e centrosinistra.
Tutto questo aiuta ma non esaurisce la spiegazione del perché a Marcianise i partiti e i movimenti che fanno capo al centrosinistra vanno molto al di sotto non solo delle aspettative, ma dei risultati provinciali e regionali. Sono tanti e importanti gli esempi in cui in città ben amministrate, con una gestione partecipata e plurale delle decisioni, hanno tenuto alto il dato statistico delle forze che si riconoscono nel progressismo e nel riformismo di sinistra. Finalmente anche il Partito Democratico di Marcianise, riconosce pubblicamente che c’è un problema di “metodo” nella interpretazione della gestione amministrativa comunale. Un anno fa eravamo la sola forza politica di maggioranza che chiedeva “l’attivazione di luoghi di discussione e di partecipazione, mai attivati, in cui i gruppi politici della coalizione di governo cittadino potessero legittimamente confrontarsi assieme all’amministrazione comunale”. La nostra critica alla gestione autocratica e solitaria della attività amministrativa, seppur manifestata all’interno del ristretto perimetro dell’ambito interno alla coalizione, ci è costata molto cara. Nel silenzio generale delle altre forze di centrosinistra, Terra di Idee fu costretta a subire una alchimia di palazzo, artatamente e diabolicamente congegnata, che ci privò della nostra rappresentanza nella giunta comunale e che si concretizzò nell’esautoramento dell’assessore Paolella. A lei non smetteremo mai di far arrivare forte il nostro plauso per aver lavorato con senso civico ed abnegazione oltre che aver correttamente trasmesso le nostre idee ed i nostri progetti, che tanto entusiasmo ed approvazione ebbero durante la campagna elettorale, all’interno dell’azione dell’esecutivo comunale. Idee e progetti che si sono poi concretizzati, fin quando ci è stata data possibilità, in azione amministrativa nei settori della salvaguardia ambientale, delle politiche sociali a favore dei soggetti più deboli e per la vivibilità cittadina.
Per evitare di aggiungere errori ad errori riteniamo che le forze politiche che determinarono la vittoria del centrosinistra compiano uno sforzo nel tentativo di mettere insieme lo spirito e l’entusiasmo che mosse ognuno di noi ad abbracciare il progetto di cambiamento della città. Chiediamo al Pd cittadino, partito di maggioranza relativa e naturale forza cardine del centrosinistra, di intraprendere subito un’azione di coordinamento per riportare la coalizione nell’alveo naturale del centrosinistra nei modi, nelle forme democratiche e partecipative ed anche nel linguaggio. Stabilire le priorità di intervento, a partire da quelle sociali, e verificare se sussistano ancora le condizioni per andare avanti insieme.