Marcianise-L’audizione prevista tra fine gennaio e inizio febbraio arriva a coronamento di un momento splendido per il gruppo di musica popolare. Dopo le esibizioni in tante piazze regionali e diverse emittenti televisive, i Terro(M)nia” hanno ultimato un’altra importante opera “La tammurriata del povero brigante”che è una preghiera incalzante e devota di un povero brigante morente colpito da un proiettile da parte dell’esercito piemontese. Il povero brigante morente si rivolge alla Mamma Celeste e impreca la sua pietà. Piange per quel forestiero vestito di rosso, venuto da una terra del Nord ad invadere la sua terra, la sua terra fino a quel momento glorioso e pura, terra per cui sta perdendo la vita, lui e tanti altri come lui, grandi e bambini. Un periodo della nostra storia che poco ricordiamo in quanto lontano dal nostro tempo. Ma chi furono davvero i briganti? Delinquenti o resistenti? Malfattori o patrioti? La stragrande parte della popolazione italiana non ha idea di cosa sia stata quella guerra civile spacciata per “lotta al brigantaggio”. La versione ufficiale ha denigrato, umiliato e razziato le vite di migliaia di umili cittadini del regno dei Borbone. Invero la questione del Brigantaggio narra una storia triste, tristissima, fatta da migliaia di vite distrutte. Se da una parte il brigante può essere genericamente inteso come un bandito o un fuorilegge, qui nella storia nascosta dell’Unità d’Italia è necessario distinguere i briganti intesi come banditi, da quella “resistenza” cittadina che il regime sabaudo definirà appunto “briganti”; ma i Savoia sceglieranno quel termine volutamente e in senso dispregiativo. Intanto per noi “gente ro’ sud”, oggi, senza prendere parte o posizione, un interrogativo ci permane: “Come saremmo stati, noi, gente del Sud, se Re Ferdinando II di Borbone non fosse stato esiliato e il Regno delle Due Sicilie fosse rimasto?”. Intanto “i Terro(M)nia” eseguiranno la nuova tammurriata in anteprima alla manifestazione “O fuoc’ e Sant’Antuon” di mercoledì 17 gennaio 2018 organizzata dal Santuario della Madonna di Fatima a Marcianise.”Terro(M)nia” , il nome deriva dal libro “Terro(M)nia” dello scrittore Gerardo Magliacano, un omaggio alla sua terra alle sue origini e ne fanno parte oltre Angelo Magliacano (chitarra, tammorra e voce), Gianfranco Pellegrino (chitarra e voce) Antimo Pascarella (violino) Pasquale Magliacano (flauto e ottavino) Stefano Pascarella (tammorra e tamburello) Lello Inverno (putipù).
Qui di seguito l’audio, il testo della canzone, e l’esibizione in tv con un loro grande successo “Terra mia”: